Assoluzione Ava, il centrosinistra vuole le teste. FdI: “I civici si assumano le proprie responsabilità”

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Dopo la pronuncia della Corte dei Conti, inevitabili e immediate le reazioni delle opposizioni, pronte all’assalto congiunto di una compagine amministrativa, quella di Schio, ritenuta inadeguata e ormai senza credibilità. Parole di condanna appunto, dal centrosinistra unito quanto da Fratelli d’Italia, dopo che l’assise ha rigettato le tesi accusatorie nate da un esposto dell’ex sindaco Orsi e fatte poi proprie dalla sindaca Marigo, sostanzialmente tese a dimostrare una condotta dannosa e poco trasparente dei vertici di Ava in ordine alla gestione delle tariffe, con pregiudizio per i comuni soci.

Il j’accuse del centrosinistra: “Schio ha perso la sua leadership: Orsi e Maculan si dimettano
Tesi però respinte in toto: “Già di suo il dispositivo della sentenza – tuonano dal centrosinistra che oggi ha subito convocato una conferenza stampa – con un giudizio di assoluzione integrale, è assai significativo. Ma la condanna alle spese è conseguenza della soccombenza in giudizio anche se, va esplicitato, l’azione del solo Comune di Schio, ha arrecato un danno patrimoniale anche a tutti gli altri Soci di AVA. Vi è però una fattispecie, ancor più grave: la Corte, infatti, non si limita ad argomentare il dispositivo di assoluzione integrale, ma a pagina 22 della sentenza rappresenta che “la gestione della società e dell’inceneritore così come la politica tariffaria e le questioni alla stessa correlate, erano agevolmente conoscibili da parte degli enti soci i quali avrebbero altresì potuto consultare i libri sociali e i documenti relativi all’amministrazione e presentare all’Organo amministrativo ulteriori richieste di chiarimento ferme restando le prerogative del controllo analogo congiunto disciplinate dallo Statuto“.

Tradotto: Orsi e Maculan avrebbero dovuto agire da soci, preferendo però formalizzare un esposto giudiziale. Con questa denuncia – incalzano Eberle e i vari rappresentati del centrosinistra cittadino – l’ex-Sindaco Orsi, ma anche l’attuale Sindaco Marigo, hanno aggravato in modo sensibile i rapporti con i Comuni contermini: ormai Schio non conserva più alcuna leadership nel territorio. Per non parlare di come il comune dimostra di voler usare i soldi dei cittadini: pagando le loro cause perse. Per questo, i gruppi consiliari del PD, Coalizione Civica e Nuova Trama, chiedono sin d’ora le dimissioni di Orsi e dell’assessore Maculan, riservandosi eventuali ulteriori iniziative“.

Fratelli d’Italia: “L’amministrazione colleziona insuccessi, è ora di assumersi delle responsabilità”
“I civici in salsa cinque stelle continuano a collezionare insuccessi che ricadono pesantemente sui cittadini della nostra città” – dichiarano i consiglieri di Fratelli d’Italia Alex Cioni e Gianmario Munari. Gli esponenti del partito di Giorgia Meloni, dopo la sentenza della Corte dei Conti, puntano il dito ampliando il fronte contro la gestione amministrativa degli ultimi dieci anni: a partire dal contributo ambientale che la città tornerà ad incassare dall’anno prossimo, ma che per un intero decennio – fanno notare – è stato perso, privando Schio di risorse preziose per finanziare progetti e servizi. “Un altro nodo critico – stigmatizzano i consiglieri – riguarda l’aumento dei costi del Piano Economico Finanziario (PEF) di AVA nel 2020. L’amministrazione scledense, che inizialmente aveva annunciato un’azione legale contro la società, ha poi accettato un accordo che ha comportato inevitabilmente un incremento delle tariffe, ricaduto direttamente sulle bollette dei cittadini.

La situazione non migliora con la gestione del Masterplan di AVA: anche in questo caso, l’amministrazione comunale ha scelto di agire in disaccordo con gli altri comuni soci, ritrovandosi isolata e senza risultati concreti”. A chiudere il cerchio, la recente sentenza della Corte dei Conti del Veneto, che ha appunto assolto i vertici di AVA riconoscendo la correttezza della gestione delle tariffe e smontando così le accuse sostenute dal comune: “Questo ha comportato per Schio una condanna al pagamento delle spese legali – chiosano gli esponenti del partito di destra – con ulteriori aggravi per le casse comunali e, di riflesso, per la cittadinanza. È giunto il momento che qualcuno a Palazzo Garbin si assuma le proprie responsabilità, riconosca gli errori e si impegni per evitare ulteriori danni alla collettività”.