Bagarre sulla nuova tariffazione dei rifiuti scledensi. Differenziata al 72,5%
Nuove tariffe, nuove “baruffe”. Storie di ordinaria amministrazione, pubblica s’intende, che nel dettaglio riguarda i costi di gestione dei rifiuti urbani e, ciò che più interessa da vicini ai cittadini scledensi, l’esborso richiesto per la tassa delle utenze domestiche per l’anno 2018. Da “tarare”, insomma, le ripercussioni su portafogli e sulla politica locale della nuova Tari, versione 2018. Diverse le interpretazioni date al regolamento approvato e deliberato in consiglio comunale lo scorso 19 marzo, con il gruppo PD in aperta polemica con la maggioranza che, a sua volta, è convinta della maggiore equità sostanziale dopo le correzioni rispetto al passato. Con le circa 20 mila utenze interessate ad assistere a bordo ring.
Numeri-spazzatura. Sono 17.700 le utenze domestiche scledensi, a fronte delle 2.185 utenze tra negozi, aziende e uffici. Il gettito complessivo dell’imposta destinato alle casse comunali si assesta su poco più di 4 milioni di euro, e la rimodulazione della dicotomia utenze domestiche/non domestiche prevede ora 2 milioni e 584 mila in arrivo dalle famiglie attraverso le consuete due rate di giugno e dicembre, e la parte restante da parte delle attività commerciali e professionali. Intanto scende la quantità di rifiuti pro capite prodotta, da 411 chilogrammi del 2015 ai 386 del 2017, e ovviamente quella complessivamente prodotta dai circa 40 mila scledensi (si passa dai 4 milioni e 100 mila kg ai 2 milioni e 700 mila). Le buone nuove corrispondono alla progressiva riduzione dei costi di incenerimento del secco, ai 283 mila euro di attivo frutto del trattamento della raccolta differenziata e infine, alla percentuale complessiva della stessa, in salita graduale e assestatasi (dato 2017) al 72,5%.
Aumenti per tutti. “La redistribuzione dei costi non tiene conto della reale produzione dei rifiuti da parte di famiglie e imprese” tuona il consigliere democratico Mario Benvenuti, mentre entra più sul tecnico e sulle cifre il suo capogruppo in assemblea Giovanni Battistella: “La suddivisione dei costi ricade per il 65% sulle famiglie e il 35% sulle imprese, mentre la produzione ricade al 50% in misura uguale sulle due diverse utenze, questo non è equo anche se sta passando il messaggio che a pagare di più siano le imprese”. Queste ultime in effetti dovranno elargire un 14% in più rispetto al passato per nulla remoto, mentre dovrebbe calare della stessa percentuale l’ammontare corrisposto dalle utenze domestiche. E inoltre, in estrema sintesi, sempre dall’ala più a sinistra del consiglio viene evidenziato come le nuove regole di fatto non incentivino la raccolta differenziata da parte dei cittadini più virtuosi, di fatto non premiati dalla nuova tariffa che prevede, oltre alla quota fissa, una quota variabile tarata sugli svuotamenti effettivi e il conferimento dell’umido. “Fruttivendoli, fiorai, bar avranno aumenti consistenti e iniqui, mentre aver fissato un’alta quantità massima di conferimenti non premia chi differenzia molto, che paga anche i conferimenti che non farà. Col rischio di disincentivare la differenziata” chiosa Battistella.
Adeguamenti per tutti. La replica viene affidata al primo cittadino, Valter Orsi. “E’ una polemica nata più sui media e i social che in consiglio comunale, Il percorso che abbiamo individuato e che si sviluppa nel tempo – conferma il sindaco – si ispira ai criteri già collaudati nei comuni più ricicloni del Trevigiano, quelli che fanno riferimento alla Contarina e che sono i più virtuosi d’Italia. La tariffa puntuale è un percorso di cui quest’anno vediamo solo una tappa e diverrà progressivamente più precisa, così come il numero di conferimenti già compresi sarà gradualmente ridotto, incentivando il cittadino alla separazione dei rifiuti”. Del resto, la tendenza è positiva: “Nel 2017 sono state prodotte 1.400 tonnellate in meno di rifiuti indifferenziati conferiti all’inceneritore, pari al 30%, favorendo un 7% in più di materiale riciclato”.
Tutte le info sulla tariffa puntale sono disponibili sul sito del Comune di Schio.