Campus, inaugurato il Faber Box: un centro servizi d’avanguardia per i giovani
Una mensa con caffè bistrot, aule studio, sale incontri, l’Informagiovani, sale multimediali, spazi per fare musica, tratro e sperimentarsi col biliardo, una sala convegni. Ogni piano un concetto e un colore e il tutto contenuto da immense vetrate e corridoi all’aperto che offrono scorci di Schio che ossigenano la mente e fanno sentire le persone dentro una città e un paesaggio unici. E’ tutto questo e altro ancora il Faber Box, il centro servizi del Campus, in via Tito Livio a Schio, inaugurato ieri alla presenza anche dei vertici della Fondazione Cariverona, che ha finanziato le opere del Campus (stadio da rugby, palestra e il centro studi) all’interno di un impegno finanziario reciproco con la Provincia e il Comune.
Il nome, richiama da un lato il concetto di chi costruisce e trasforma la realtà (“Faber”) e dall’altro quello di spazio in cui questo accade (“Box”). Un luogo, quindi, in cui “si fa” formazione, competenza, innovazione e crescita. Che ricorda la figura di Alessandro Rossi e che, come ha affermato il sindaco Valter Orsi, sarà “uno spazio del futuro con radici nel passato, un luogo di ricerca e di sviluppo di talenti” Non è per questo una coincidenza che sia la Fabbrica Alta che il Faber Box sono costituiti da cinque piani. Il legame fra i due edifici è ripreso anche nel logo, che ne riprende i due contorni prospettici e che troverà applicazione anche un tutta una serie di gadget.
Il progetto e il Campus. “Il Campus di Schio è un progetto globale di grande portata, di cui il Faber Box è una parte. Un ambizioso disegno educativo e formativo – spiega Orsi – avviato decine di anni or sono, quando si iniziò ad inserire in un unico contesto urbanistico gli istituti superiori”. Il progetto del centro servizi, già in essere all’arrivo dell’amministrazione Orsi, era però compromesso: il finanziamento della Fondazione Cariverona infatti era a rischio a causa di equilibri e dinamiche interne fra il versante vicentino e quello veronese della fondazione stessa. Nel 2014, all’arrivo a Palazzo Garbin dell’amministrazione Orsi, ripartì così un importante lavoro per trovare le risorse. “L’impegno per sbloccare l’impasse è stato forte, deciso e continuativo – spiega il sindaco – ma la comunità di Schio se lo meritava. Un progetto se è valido lo è in quanto tale e la più grande soddisfazione sta nel vedere che prosegue anche se i ruoli cambiano. Ci vuole una grande onestà intellettuale nel dichiararlo e ce ne vorrebbe altrettanta nell’ammetterlo”.
Fra le cose che hanno consentito di sbloccare l’opera, Orsi non ha nascosto che c’è stato il suo doppio impegno come sindaco e come delegato in Provincia, così come la sinergia creata con l’allora presidente Achille Variati. E’ stato grazie a questo che Cariverona ha finanziato l’opera con oltre 4 milioni di euro, che aggiunti ai due messi dal Comune e ai 3 messi a disposizione dalla Provincia per la grande palestra, hanno visto il Campus prendere definitivamente forma.
La struttura. Con cinque piani di circa mille metri quadrati ciascuno – tutti luminosissimi grazie alle grandi vetrate su entrambi i lati – il Faber Box ha un volume di ben ventimila metri cubi complessivi. Sarà uno spazio dove i cinquemila studenti scledensi (e non solo) potranno davvero svolgere moltissime attività.
A piano terra è stato prevista la Meeting Box (una sala da oltre 200 posti per riunioni e convegni, ricca di ritrovati tecnologici e domotici) e il Campus Schio Cafè e Bistrot, il caffè-mensa. La gestione di quest’ultimo dopo una gara è stata affidata alla Fas di Schio, che a sua volta ha affidato la cucina alla cooperativa Verlata di Villaverla. Anche qui l’innovazione sarà al top: zero sprechi, attenzione alle materie prime, app per prenotare e pagare, possibilità di take away e raccolta differenziata spinta, con tanto di compattatore per le bottiglie di Pet. In merito alla recente polemica sulla vendita di alcolici a partire dalle 18 di sera, l’azienda, pur potendo da capitolato farlo, ha fin da subito messo in chiaro che non somministrerà alcolici nella struttura.
Al primo piano, sono presenti una spaziosa aula studio, una reception e un’area per i lavori di gruppo: è lo Studio Box. Al secondo piano sono già operativi sette biliardi internazionali, espressione di un progetto educativo, primo nel suo genere in Veneto, realizzato grazie a un accordo di collaborazione con il Liceo Tron e la Federazione Italiana Biliardo Sportivo (dove si utilizzeranno le componenti essenziali della matematica e della fisica). Accanto, sullo stesso piano, c’è la Flex Box, contenitore polifunzionale per mostre ed eventi. Al terzo piano, sono ospitate invece gli uffici del Comune per le politiche giovanili, quattro Learning Box per corsi diurni e serali e una Digi Box, aula di informatica. Il quarto piano, infine, è stato ricollocato in ampi spazi l’Informagiovani. Qui sono presenti anche una Break Box, spazio per relazioni e relax, la Drama Box per i talenti teatrali e la Music Box per quelli musicali.