Casa dei Comuni verso lo scioglimento? Un “pool” difende il patto decennale tra sindaci
Si arricchisce di punti di vista e “io non ci sto” il dibattito sortito nei giorni scorso in merito alla gestione dell’ente locale Provincia di Vicenza, dopo le esternazioni da parte di attuali ed ex amministratori pubblici vicentini sul tema della cosiddetta “Casa dei Comuni“. Dopo il botta e risposta incrociato a mezzo stampa tra l’attuale presidente provinciale Andrea Nardin (in carica da gennaio 2023, è sindaco di Montegalda), favorevole al proseguimento del patto, e il suo predecessore Francesco Rucco (a lui la doppia carica temporanea come primo cittadino di Vicenza città, lui ritiene l’accordo unitario in esaurimento), interviene nel dibattito anche Cristina Marigo, che porta la fascia tricolore del terzo Comune più grande della provincia berica, la città di Schio, per popolazione residente. Lo fa da portavoce di quattro sindaci del territorio e due consiglieri provinciali.
La posizione unitaria viene spiegata attraverso un comunicato stampa in cui a chiare lettere i firmatari esprimono le proprie perplessità su un cambio di rotta, sulla volontà di una parte dell’agorà politico che non rappresenta almeno ad oggi quella di tutti e, soprattutto, su una eventuale direzione che porterebbe alla dispersione di buone pratiche amministrative che in un decennio hanno prodotto ottimi risultati. Schio, Valdagno, Grisignano Zocco e Sandrigo “scoprono” le carte attraverso i rispettivi sindaci, raccogliendo un messaggio condiviso insieme ad altri colleghi e a Valter Orsi (ex a Schio) e Matteo Macillotti (ex a Chiampo), attualmente consiglieri, dopo la loro chiamata in causa sul tema discusso.
La sede della Provincia si trova nel capoluogo berico, nello storico edificio di Palazzo Nievo in contra’ Gazzolle. “Apprendendo della decisione dei partiti di centrodestra di non condividere più il progetto Casa dei Comuni dichiarando che essa ha cessato di esistere – si legge nel testo che porta la firma di Cristina Marigo, Maurizio Zordan, Marica Rigon ed Elena Bastianello, – rimaniamo perplessi; riteniamo giusto precisare, infatti, che se qualcuno decide di uscire di casa non ne determina il crollo. Negli ultimi giorni ci sono stati vari contatti e incontri tra amministratori e tutti hanno ribadito la volontà di voler proseguire in un progetto unitario e trasversale che negli ultimi 10 anni ha portato a risultati positivi, nell’ottica della buona gestione del territorio, delle sue problematiche, potenzialità e prospettive”.
Da evidenziare come, per una volta, nonostante le “anime” ideologicamente contrapposte in sede di assemblea, non si abbiano avute negli anni scorsi notizie di frizioni sfociate in “muro a muro”. Un punto da non trascurare. “La logica di gestione in un ente di secondo livello, qual è la Provincia, è sempre stata impostata sulla condivisione di progetti e idee e non ci risulta vi siano state contrapposizioni ideologiche o di programma; tanto ci è confermato anche da alcuni consiglieri di lungo corso, come l’ex sindaco di Schio Valter Orsi e l’ex di Chiampo Matteo Macilotti. Al fine di far emergere ulteriormente questa unità di intenti, è giusto ricordare che i bilanci della Provincia non vengono approvati solo dal Consiglio provinciale, ma sono sottoposti anche alla votazione nominale dell’assemblea di sindaci, che ha sempre ottenuto oltre il 90% dei voti positivi. Non possiamo dimenticare che la Provincia di Vicenza è la seconda provincia d’Italia in termini di valore di produzione. Essa deve quindi esprimere un grande potenziale anche nella propria rappresentanza politica, la cui forza è determinata dalla condivisione di obiettivi e non da divisioni o dalla volontà di piantare bandiere; deve costituire un fronte comune per affrontare assieme anche le particolari problematiche di tagli agli Enti Locali che in questo periodo e in futuro sono già definiti e prospettati”.
Poi una sorta di appello, finalizzato magari ad allargare la “lista” dei sì. In altre parole dei favorevoli a dare prosecuzione al patto che rientra nella denominazione di “Casa dei Comuni”, rivolto a tutti gli amministratori del Vicentino, al di là dell’appartenenza politica. Ricordando noi ai lettori come, almeno sulla carta, si tratti in larga percentuali di figure civiche e non espressioni di partiti. “Per questo noi sottoscritti, sindaci di Schio, Valdagno, Sandrigo e Grisignano e Consiglieri provinciali in carica, inviamo il presente comunicato a nome di numerosi amministratori civici che vogliono in primis sottolineare che un amministratore, a prescindere dalla propria inclinazione e dal ruolo in maggioranza o minoranza, è un rappresentante di tutta la comunità che lo ha indicato. Il progetto di tutti noi, in funzione delle prossime elezioni provinciali, rimane la Casa dei Comuni, le cui porte sono sempre aperte a chiunque si riconosca in questi valori, fungendo da cursore e da contenitore di eventuali parti antagoniste. Non contro qualcuno ma per la nostra Provincia!“