“Cioni e Donazzan da bastonare”: querela per la pagina Facebook Schio Antifascista
Una querela per istigazione alla violenza e all’odio: è quella presentata pochi giorni fa dal consigliere comunale della civica Prima Schio (e esponente di Fratelli d’Italia) Alex Cioni ai carabinieri di via Maraschin contro un post su Facebook che lo stesso definisce “delirante” e che è stato pubblicato sulla pagina “Schio antifascista”, nel quale un utente commenta che lo stesso Cioni a all’assessore regionale Elena Donazzan, dovrebbero essere presi a bastonate, possibilmente quando si trovano da soli. Commento poi cancellato.
Il post di Schio Antifascista chiamava ad un presidio in piazza Statuto per lo scorso 27 luglio, quando era in corso il consiglio comunale: “La legittimazione dei neofascisti continua la sua vergognosa marcia. Dopo aver assistito alle due parate nel centro storico, ai saluti romani dei nostalgici, ai ringraziamenti pubblici dell’assessore regionale Donazzan a ‘quei bravi e composti ragazzi di CasaPound’, ora la nostra città deve subire un’ennesima provocazione tramite la mozione presentata dal solito consigliere nostalgico del Duce e del fascismo, Alex Cioni”.
Nella denuncia Cioni ha indicato non solo l’autore del commento, ma anche gli amministratori della pagina Facebook, “verosimilmente collegata al centro sociale scledense”, in quanto “il titolare di un sito internet concorre nel reato con l’autore di un commento penalmente perseguibile se questo ne è venuto a conoscenza ma non ha provveduto a rimuovere tempestivamente il contenuto”. “Nella migliore delle ipotesi – spiega Cioni – i social network sono diventati uno sfogatoio di cattivo gusto, nella peggiore sono una fogna virtuale dentro la quale sguazzano un esercito di frustrati senza arte né parte” .
Cioni, durante la discussione dell’ordine del giorno (poi bocciato) con il quale veniva proposta una cerimonia istituzionale della Città per commemorare le vittime dell’Eccidio partigiano, aveva già accusato gli amministratori della pagina Facebook Schio antifascista e del centro sociale Arcadia di ospitare post e commenti al limite della querela per ingiuria e diffamazione. “Sarebbe un errore sottovalutare la campagna d’odio aizzata in rete. Questo tipo di comportamenti vanno censurati e sanzionati, da qualsiasi parte provengano. Invece, quando i seminatori d’odio agiscono nel nome dell’antifascismo, a sinistra tendono a tollerarli minimizzando una condotta che invece andrebbe censurata senza alcuna remora. E’ evidente che l’inqualificabile politica dei due pesi e due misure, rientra nei fondamentali culturali di base delle sinistre arcobaleno”.
Sarcastico il commenti della rete “Schio Antifascista” affidato ai social: “Cioni ci sta regalando più attenzioni del dovuto. Speriamo passi al più presto questo brutto periodo per lui e che, avvicinandosi il Natale, possa finalmente iniziare ad occuparsi di problemi reali tipo commentare i presepi!”.