Cioni presenta squadra e programma: “Noi coerenti, il minestrone civico è una farsa”
E’ il terzo annunciato, ma guai a darlo per relegato ad un ruolo di mera testimonianza. Alex Cioni, 48 impiegato, è un fiume in piena mentre passa dal mercato al volantinaggio tra le vie in cerca di quel contatto con la gente che – racconta lui – non viene mai ascoltata abbastanza. Sarà lo storico consigliere cittadino l’unico portabandiera di un centrodestra che a Schio ha fatto di tutto per mimetizzarsi tra le pieghe di un civismo che ormai pare quasi un mantra: Fratelli d’Italia si gioca così nella città laniera l’uomo che tutti attendevano e che non poteva che dire “ci sono”.
“Abbiamo superato con agilità la raccolta firme – racconta Cioni stringendo le mani e sorridendo ai passanti. Le persone che si fermano ci ringraziano per il coraggio: quanti siano lo sapremo dopo il 9 giugno, ma è un dato di fatto che esista un elettorato che viceversa non avrebbe trovato rappresentanza”. Rafforzamento dei servizi a favore degli anziani, una progressiva riduzione delle rette degli asili verso la gratuità ed un ragionamento condiviso e progressivo per una riqualificazione degli immobili, senza dimenticare la scarsità di alloggi se non a cifre proibitive: “C’è poi un tema legato al discorso viabilistico – prosegue Cioni – dove Orsi ha iniziato qualcosa, ma va perseguita la strada di togliere il traffico dal centro una volta per tutte. E poi la sicurezza con i necessari investimenti in termini di controlli di vicinato oltre che l’irrobustimento della presenza delle forze dell’ordine: la percezione spesso conta più della realtà e qui, complici alcune situazioni di degrado anche giovanile, la percezione non è più di una Schio così sicura”.
E a chi un po’ diffida dal consigliere comunale di Schio Città Capoluogo talvolta tacciato di toni sopra le righe, risponde lui stesso: “Chi mi conosce sa quanto io sia una persona scrupolosa e responsabile – afferma Cioni – che da rappresentante amministrativo ha sempre tenuto un profilo aperto al dialogo e capace di riconoscere tanto i meriti, indipendentemente dalla paternità degli stessi, quanto di portare le critiche sempre ad un livello costruttivo ed utile ad una risoluzione del problema. E la squadra che andrò a costituire mi rappresenterà: sono fiero di anticipare, tra gli altri, la presenza di persone come Luigi Santi, ex capogruppo Lega oltre che di Domenico Drago, ex presidente di Banca Alto Vicentino.
Ma è sull’importanza di un trait d’union con i livelli superiori che Cioni si gioca la sua carta più pesante: “Una città di 40mila abitanti non può non dialogare con un governo centrale -afferma il candidato primo cittadino – un dialogo virtuoso che certo darebbe ottimi frutti. Si tratta di una scelta di campo: con la coerenza che è mancata a qualcuno. Io mi ritengo equidistante dagli altri candidati in corsa, ma una cosa sento di dirla: se a Eberle riconosco la linearità di un percorso affine a quel centrosinistra che lui rappresenta, altrettanto non si può dire dalle parti della Marigo. Un minestrone civico in salsa grillina: ve li immaginate amministrare Schio con quella confusione”?