Coalizione Civica: “40% di suolo consumato, non si faccia ricorso contro la Regione”
Coalizione Civica per Schio si scaglia contro la decisione dell’amministrazione comunale di fare ricorso contro la Regione Veneto sul tema dei parametri regionali del consumo di suolo. Il sindaco Valter Orsi aveva annunciato infatti sui media locali la decisione di ricorrere contro il parere della Regione sul ricalcolo dei nuovi parametri Aso, ossia la quantità di suolo consumabile a Schio nei prossimi anni, riducendola da 83 a 14 ettari.
In un comunicato Coalizione Civica, dopo aver sottolineato i costi del ricorso (“4.506 euro di soldi pubblici per l’avvocato Ferretto”), ricorda che la Regione, nel cammino verso il consumo “zero” di suolo richiesto dall’Unione Europea e a cui si dovrà arrivare nel 2050, ha dovuto – fra le polemiche – rifere i conti e cambiare le indicazioni per decine di Comuni, fra cui quello scledense.
La vicenda è un po’ complicata. Alla base del ricalcolo, vi sono la Legge regionale 14 del 2017 e le modifiche della Legge Regionale 11 del 2004. La Giunta Zaia, dopo aver ricevuto i dati da ogni ente, aveva ipotizzato una spartizione di ettari ancora utilizzabili per ogni Comune, con un risultato che aveva assegnato quote estremamente diverse da Comune a Comune. Dopo le polemiche, la svolta, ossia un nuovo provvedimento regionale che ha recepito le indicazioni della Seconda Commissione consiliare, la quale aveva chiesto una verifica dei dati dei singoli Comuni sulla percentuale di terreno sfruttato, per capire come mai ci fossero alla fine assegnazioni così diseguali dall’uno all’altro. I tecnici della Regione hanno quindi recentemente individuato 57 Comuni (più di uno su dieci, fra cui Schio) in cui il dato di discostava in modo enorme rispetto al dato medio dell’ambito Aso a cui appartenevano.
La Regione ha chiesto a questi 57 enti localli di riverificare i dati, ma intanto ha cambiato l’assegnazione, dando loro la quantità media di ettari del loro Aso di appartenenza, in attesa di rifare i calcoli. Fra gli Enti toccati dalla revisione ci sono Vicenza, che passerebbe da 48 a 15 ettari, Bassano (da 63 a 13), Arzignano (da 37 a 14) e, appunto, Schio (da 83 a 14).
L’amministrazione scledense ha parlato di “un’impropria applicazione dei parametri regionali che potrebbe pregiudicare un efficace perseguimento delle scelte di pianificazione territoriale scledense, minando così lo sviluppo del territorio”.
Per Coalizione Civica, invece, “le scelte di pianificazione del nostro Comune hann
o anche fin troppo consumato e cementificato il territorio scledense, ad esempio la zona dei supermercati e il disastro della perequazione di via Pista dei Veneti e altro, arrivando ad un consumo che sfiora il 40% sul territorio globale, se si escludono le zone montane e pedemontane come il comprensorio del Novegno o il Tretto”. “E’ arrivato finalmente il momento – scrive ancora Coalizione Civica per Schio – di riqualificare ed eventualmente valorizzare l’esistente, e la legge regionale lo consente dando finanziamenti e risorse ai comuni e cittadini che lo richiedano, senza consumare altri ettari di terreno per perseguire un concetto di sviluppo che è dichiaratamente in-sostenibile ed anacronistico”.
La lista, che si candida alle prossime elezioni, nella nota rivendica politiche ambientali sostenibili: “Il nostro ambiente è la nostra casa e, come tale, deve necessariamente accogliere e far star al meglio tutti suoi cittadini, sottendendo dunque implicitamente l’idea di comunità inclusiva che vorremo lasciare alle generazioni future. La preservazione dell’ambiente è, e deve restare, paradigma necessario di giustizia sociale perché l’ambiente e le risorse sono patrimonio di tutti, non di qualcuno a scapito di altri”.