Da Venezia al Tretto: ‘Vi racconto la mia musica: ai soldi preferisco la bellezza’
C’è un fascino anche nello stare un po’ ai margini delle mode e di tempi che sembrano non lasciare troppo spazio alla riflessione e a quel gusto un po’ smarrito di curare il dettaglio fino a farne un lavoro vero e proprio. ‘Beautiful Losers’, non a caso, è il nome dell’etichetta con il quale Andrea Liuzza, attingendo dal titolo del controverso libro che Leonard Cohen scrisse nel 1966, dal 2018 ha deciso di tentare la strada della discografia indipendente promuovendo e pubblicando dischi di altri artisti come An Early Bird, Leptons, a Red Idea, Lilac Snow: una musica intima, onirica e suggestiva al punto da trasportarti altrove dove l’essenza sonora prende il sopravvento sulla tecnologia.
E Andrea, che da Venezia ha deciso di stabilirsi tra i boschi del Tretto dove insieme alla compagna Cinzia, bibliotecaria, ed ora anche al piccolo Gioele, ha costruito il suo nido d’amore oltre che la sua base di lavoro, non solo non si è mai sentito un bello ma al contrario racconta di un’adolescenza da ‘sfigato’ e una giovinezza tra lavori precari e la voglia di evadere. “Gli altri andavano a giocare a calcio, si divertivano – racconta il produttore classe 1983 – mentre io me ne stavo in casa a registrare musica e a divorarne quantità infinite”. Ho fatto il libraio e ho lavorato in un call center, sempre con contratti a tempo determinato che per un motivo o per un altro non avevano un seguito: così mi sono detto che se avessi mollato tutto, in fondo ci avrei perso poco”.
Da lì la piccola grande pazzia di un viaggio in solitaria in giro per l’Europa, attrezzando un furgoncino e vagando senza troppo pianificare: “La musica in questo viaggio mi ha investito prepotentemente e ho deciso che avrei voluto vivere di questo”.
Determinate quindi il supporto di Cinzia, un rapporto sbocciato in età più matura e forse per questo ancor più intenso e pieno: lei originaria di quelle colline che dominano Schio e sonnecchiano leggiadre all’ombra del Novegno: il set perfetto.
Sì perchè la casa di pietra che è anche lo studio di registrazione creato da Andrea per accogliere talenti da tutta Italia e non solo, è anche il punto di partenza ideale per le location dei videoclip che rivelano la straordinarietà di un territorio suggestivo e quasi teatrale che Beatidful Losers ha saputo raccontare e rileggere conferendogli un’aura magica: “I cantanti che vengono su da noi – confessa Liuzza – rimangono rapiti e del resto è questa la ragione per cui non potevo che stabilirmi qui. Senza le distrazioni della città, il luogo ideale dove concentrarsi e raccogliere le vibrazioni che poi cerco di regalare nel suono. Alcuni artisti hanno chiaro il loro percorso e hanno una capacità innata anche dal punto di vista scenico, altri pur possedendo la voce hanno la necessità di essere guidati: non mi piace prendere un lavoro già fatto ed appropriarmene, la bellezza e ciò che più mi gratifica è appunto sviluppare e far emergere ciò che ancora era solo un’idea lontana e confusa.
Ma non è tutto oro quello che luccica e Andrea non nasconde le difficoltà di voler difendere un prodotto di nicchia che fatica a trovare spazi: “Potrei fare molti più soldi se accettassi qualche proposta commerciale, ma snaturerei il valore del mio lavoro e ciò per cui ho tanto lottato. Sonorità e testi che comunque trovano consenso – spiega ancora Andrea Liuzza – ma in un mercato che non è quello delle grandi major o che viene passato alle radio. Ma poco male: anni di lavoro ora mi consentono comunque di pagare l’investimento fatto e di guardare con fiducia al futuro, puntando a qualcosa che mi sopravviva. Da poco tempo ho iniziato anche con un podcast gratuito che racconta i beautiful losers più noti della storia della musica: un viaggio tra aneddoti e vissuti che sono stati in buona misura la colonna sonora di intere generazioni pur senza i clamori delle star”.
Ma Andrea, oltre che produttore, è anche cantautore: una voce dolce ed evocativa che , dopo un periodo di ferma, tornerà il prossimo anno con un nuovo album dalle sonorità elettroniche che sarà accompagnato da un videoclip realizzato in collaborazione con un noto fumettista che ha composto un piccolo film d’animazione completamente disegnato a mano, sequenza dopo sequenza.
Un lavoro pregiato, “alla vecchia maniera” come ama definirlo Andrea mentre fuori dalla finestra il paesaggio quasi sembra annunciare che l’estate è ormai finita: ed è subito autunno, tra colori e quella foschia che sono il set ideale di una panorama musicale che non ha tempo. E forse, nemmeno ne ha bisogno: presente, passato, futuro. C’è il cuore, c’è tutto.