Domani l’addio a Sonia, infermiera e madre amata. Il feretro partirà dal “suo” ospedale
Sonia Dalla Vecchia, morta domenica in Altopiano dopo una caduta da una parete di roccia, sarà salutata domani pomeriggio alle 15 all’interno della chiesa di Santa Croce a Schio. Si attendeva proprio ieri, a distanza di 48 ore dalla disgrazia, l’epigrafe riportante data e modalità delle esequie della mamma e infermiera scledense rimasta vittima di un incidente di montagna.
La salma della donna sarà traslata dalla camera mortuaria dell‘ospedale “Alto Vicentino” di Santorso – dove Sonia lavorava sin dal giorno dell’apertura, in Pronto Soccorso – all’altra della chiesa del quartiere dove viveva con i figli, Tommaso e Filippo. Stasera alle 19 la veglia di preghiera in suffragio. Nell’ultimo viaggio la accompagneranno le ambulanze dell’Ulss 7 e i colleghi in divisa.
Non una famiglia sola, ma sono tante quelle rimaste attonite domenica alla notizia della tragica fine toccata a Sonia, che aveva compiuto 51 anni e che nell’escursione sul sentiero del Bisele era accompagnata da un altopianese, il primo a soccorrerla e a dare l’allarme. Una famiglia allargata, composta da chi si incontra ogni giorno sul posto di lavoro, in un reparto delicato come il pronto soccorso di un ospedale. Un logo dove si affrontano situazioni dure e dove non è affatto facile riprendere la quotidianità professionale all’indomani della morte di un’amica, così come per i giorni seguenti, sapendo di quel vuoto invisibile lasciato dal ricordo di una collega-colonna della squadra di medici e infermieri in prima linea nel salvare vite e prestare cure e consolazione. E poi le famiglie del quartiere di Santa Croce, i vicini di casa e chi frequentava Sonia e i parenti, tutti uniti nel cordoglio dovuto e nella promessa di non lasciare soli chi rimane, i due figli di 16 e 19 anni per primi.
Il Pronto Soccorso piange l’infermiera morta in montagna. “Sonia ha salvato tante vite”
“Non smettere mai di sognare“. E’ questo il motto riportato nell’annuncio dell’addio a Sonia Dalla Vecchia, una frase dal significato profondo che evidentemente lei aveva “fatta sua” e ripeteva a chi le stava vicino, incoraggiandola. La 51enne vicentina in ospedale era conosciuta infatti anche per l’impegno costante nei casi di codice rosso che si presentavano in pronto soccorso. alla lotta alla violenza di genere aveva donato il suo tempo, formandosi e formando a sua volta altri colleghi. Un’altra prova della forza di volontà edeterminazione, oltre che di predisposizione naturale al bene del prossimo, di Sonia. “Un tassello fondamentale della nostra squadra è venuta a mancare – ha spiegato a Tva a nome di tutti i colleghi la direttrice del Pronto Soccorso dell’ospedale dell’Alto Vicentino, Giulia Castiglione -, una professionista capace, stimata e disponibile con tutti, e una persona solare coinvolta in tanti progetti”.
Escursionista scivola e cade in un precipizio. In corso il recupero della salma