Dory ed Eliza cercano casa: ‘Abbandonate come rifiuti, hanno bisogno di tanto amore’
Sono settanta i cani finora transitati per il Parco Canile di Schio dal giorno della sua apertura nel febbraio 2023 ad oggi e quattordici sono quelli presenti ora ed in cerca di famiglia. Sono arrivati lì, molto spesso per l’egoismo o per l’incuria di chi prende un animale e poi lo abbandona a sé stesso, con ciotole d’acqua putrida e un po’ di pane secco.
A soccorrerli, nell’Alto Vicentino, una rete di volontari ed Enpa, l’Ente Nazionale di Protezione Animali, che gestisce il canile ed è costantemente al lavoro per trovare casa a chi si trova all’improvviso da solo.
I casi più urgenti sono Eliza e Dory, due cagnolone nere lasciate in strada a vagare tra sole cocente e acquazzoni. Belle, sane, ma scioccate dall’abbandono, incapaci di comprendere perché si trovano chiuse in gabbia. E’ Federica De Pretto, presidente di Enpa Thiene-Schio, a raccontare le loro storie, ma soprattutto a farsi portavoce di un problema che accomuna tutti i cani che passano per il canile: “Troppi padroni di animali che non sanno prendersi le loro responsabilità”.
Ecco quindi che Dory, una giovanissima e bellissima femmina di taglia media, simile a un pastore belga, è stata trovata in difficoltà nei giorni più caldi dell’estate e per sua fortuna è stata portata in canile, dove aspetta chi si occupi di lei per sempre. “Mi chiedo come sia possibile che ci sia gente che prende animali e poi non riconosce la responsabilità di averli adottati – commenta sconfortata Federica De Pretto – Dory è buonissima, vivace. Non mi capacito di come si possa avere un cane così e poi abbandonarlo senza guardarsi indietro”. Poi c’è Eliza, una cucciola di 7 mesi di taglia media, “buona come il pane, vivace e giocherellona. E’ rimasta sola perché la sorella Olga è stata adottata ed è spaesata. Ha bisogno di una casa vera, non di essere messa in un box”. Per loro i volontari cercano famiglie attive, per restituire a questi poveri animali la gioia di vivere che in gabbia rischiano di perdere.
“Per fortuna il Parco Canile di Schio è un bell’ambiente, con sufficiente spazio per gli animali che vi transitano – continua la presidente Enpa – lo abbiamo aspettato tanto e ne valeva la pena. Ancora fatico a credere che siamo riusciti ad averlo e ringrazio chi lo ha fatto diventare realtà. Per noi volontari questi cani non sono numeri, sono esseri viventi che hanno bisogno di amore come tutti noi”.
Attualmente in canile ci sono 14 cani in attesa di una famiglia per sempre: “Otto sono cuccioli che sono stati abbandonati per strada in questi giorni da chi non fa sterilizzare i propri cani e quando la femmina partorisce molla lì i piccoli, che se non vengono trovati e raccolti da qualcuno di buon cuore sono destinati a morte certa – spiega Federica De Pretto – poi ci sono tre cani che sono stati posti sotto sequestro perché tenuti male e tre cani adulti”.
Dei circa settanta cani che sono passati in canile, trenta sono stati restituiti ai proprietari e per altri trenta è stata trovata una famiglia. “Abbiamo tante preoccupazioni per i pelosotti che arrivano qui, perché alcuni sono davvero in difficoltà – dice De Pretto – il trauma dell’abbandono è feroce, alcuni hanno patito fame e sete, sono stati picchiati. Per non parlare dei gatti. Non essendoci un gattile i piccoli frutto delle cucciolate indesiderate, che vengono buttati via come immondizia, finiscono nelle nostre case. Molti di loro hanno già perso gli occhi per infezioni, altri ci muoiono in mano”.
Succede perché la cultura della sterilizzazione, sia per i cani che per i gatti, è ancora utopia: “Non mi stancherò mai di ripetere che sterilizzare gli animali è un atto d’amore e responsabilità. Uccidere o abbandonare i cuccioli non lo è. Mi pare assurdo che così tanta gente non lo capisca”.
In questi giorni sono stati abbandonati altri otto cuccioli di cane: “Purtroppo le persone ancora preferiscono abbandonare, commettendo un reato, anziché sterilizzare, che sarebbe l’unica strada per risolvere il problema. Non mi stancherò mai dire che la sterilizzazione dovrebbe diventare un obbligo di legge, dato che l’appello alle coscienze cade ogni estate nel vuoto. Noi di Enpa – conclude Federica De Pretto – cerchiamo di aiutare tutti, sia i randagi che i cani di proprietà. Ma è davvero estenuante. Vi prego, sterilizzate i vostri cani se poi non volete gestire le cucciolate. I canili sono pieni, non si può andare avanti così. Per aiutare questi cuccioli nati in casa privata ho dovuto dirottare famiglie che magari avrebbero adottato in canile e altri cani rimangono senza famiglia”.