Droga, controlli all’alberghiero di Tonezza confermano i dubbi di Cunegato
Carlo Cunegato, consigliere comunale di minoranza a Schio non millantava quando, in una interrogazione al sindaco scledense Valter Orsi e sul suo profilo Facebook, si chiedeva se era davvero avvenuta l’operazione antidroga della polizia locale in Valletta e nel parco del Castello di Schio nel corso della quale, domenica pomeriggio 18 febbraio, una quindicenne sarebbe stata trovata complessivamente in possesso, grazie al cane antidroga Rocky (in dotazione alla polizia locale) di 19 palline di hashish (7,7 grammi) e tre di marijunana (2,6 grammi). Sull’episodio la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia ha poi aperto un fascicolo, il 282/2018.
“Lavorando nell’istruzione sono venuto a sapere che una quindicenne è stata scovata in una scuola di un altro paese con lo stesso quantitativo di droga lunedì 19 febbraio – aveva affermato pubblicamente Cunegato in un post del 2 marzo dal titolo provocatorio “Arriviamo a costruire notizie false per creare paura?” – e abitando in centro, ho deciso di informarmi: i cittadini che risiedono vicino alla Valletta e al Castello sembra non abbiano assistito ad un blitz della polizia locale domenica 18 febbraio. Questo episodio di spaccio è avvenuto o no?”. La domanda posta nell’interrogazione rimbalzerà nel prossimo consiglio comunale.
“Ho letto bene l’interrogazione del consigliere Cunegato – risponde il sindaco Valter Orsi – e ho ricevuto il rapporto del comando della polizia locale sul fatto, ossia il comunicato che riceve anche la stampa. Non ero al corrente dell’operazione specifica, che rientra però nel mandato più generale che ho dato alla polizia locale di tenere particolarmente monitorata la zona, visti gli episodi di spaccio a più riprese rilevati sia dai carabinieri che con un’operazione articolata della Questura. Per quel che riguarda invece operazioni avvenute in altri Comuni, come si può ben immaginare non sono informato in quanto non è di mia competenza, ma non escludo possano esserci state. In ogni caso tengo a ribadire che l’operato del comandante Scarpellini è di ottimo livello: sa bene come condurre queste indagini grazie alla sua passata esperienza nell’Arma e conosce bene i temi della tutela della privacy, specie quando si tratta minori”.
Che l’operazione di lunedì 19 febbraio in una scuola dell’Alto Vicentino sia avvenuta è però un dato di fatto che confermano numerosi studenti, in un tam tam che è passato di bocca in bocca e forse di smartphone in smartphone. Precisamente, più ragazzi raccontano che quel giorno l’operazione antidroga è avvenuta alla scuola alberghiera Engim Veneto di Tonezza, dove una ragazza di 15 anni dell’ Alto Vicentino è stata trovata in possesso delle esatte quantità indicate nel comunicato della polizia locale: 19 dosi di hashish e 3 di marijuana, per un totale di circa dieci grammi complessivi.
Il blitz voluto dalla polizia locale all’Engim Veneto di Tonezza del Cimone è confermato dalla stessa dirigente scolastica, Silvia Cortiana: “Su questo fronte la nostra attenzione è continua, in particolare perché siamo una scuola convitto. La collaborazione con le forze dell’ordine è una costante e nel mese di febbraio abbiamo avuto due controlli, uno da parte della polizia locale e uno da parte dei carabinieri, quest’ultimo il 26 febbraio”. Dell’operazione, invece, non era stato informato il sindaco di Tonezza Diego Dalla Via.
Le ispezioni con cani antidroga nelle scuole sono usuali e periodiche, da parte in particolare dei carabinieri (che utilizzano generalmente il cane Cyr dell’unità cinofila di Torreglia, nel padovano) ma anche della polizia locale, che si è dotata del cane addestrato Rocky e che su questo tema è particolarmente attenta proprio grazie alla tenacia del comandante Scarpellini. Si tratta di attività preventive, concordate generalmente con le direzioni scolastiche e comunicate usualmente ai media, pur omettendo le generalità di minori eventualmente coinvolti. Si inseriscono in una più ampia programmazione di servizi straordinari che hanno l’obiettivo di prevenire e a reprimere il fenomeno non solo dello spaccio di sostanze stupefacenti, ma anche del semplice consumo ‘per uso personale’.
Se per una coincidenza davvero singolare un’identica quantità di droga di quella sequestrata nella scuola di Tonezza, sempre con protagonista una quindicenne, è stata sequestrata in un’operazione antidroga il giorno precedente nei parchi di Schio, sarà sufficiente per le istituzioni preposte – in particolare per l’autorità locale di pubblica sicurezza, ossia il sindaco – verificare accedendo alla relativa documentazione, ovviamente con gli opportuni e necessari “omissis” a tutela della ragazzina coinvolta.
Sentito in merito alla vicenda, il comandante Scarpellini per scritto invita a girare qualsiasi domanda all’autorità giudiziaria preposta.
A completezza dell’informazione, riportiamo infine qui di seguito il testo integrale del comunicato “incriminato”.
Schio, ore 15:30 circa di domenica 18 febbraio 2018. Nella consueta attività di controllo dei parchi di Schio, disposta dal Sindaco, la Polizia Locale organizzava un ulteriore servizio congiunto tra il Consorzio “Alto Vicentino” ed il Consorzio “Nordest Vicentino”, con il supporto dell’Unità Cinofila Antidroga. In particolare era stato descritto che minorenni erano soliti approfittare delle ore di libertà concesse dalle famiglie nei pomeriggi festivi per acquistare sostanze stupefacenti. Nel corso dell’ispezione dei parchi Castello e Valletta, il pastore tedesco “Rocky” procedeva quindi all’esame “olfattivo” dei giovani trovati in atteggiamento sospetto. In località Valletta, alla vista del cane, una ragazza 15enne di Schio evidenziava grande preoccupazione, che dimostrava ampiamente come avesse qualcosa da nascondere. Nella tasca del giubbotto da lei indossato, infatti, Rocky segnalava la presenza di stupefacenti. A quel punto la giovane estraeva un sacchetto di plastica con all’interno due sacchettini più piccoli con chiusura ermetica lampo, contenenti rispettivamente: n. 19 palline di hashish (g. 7,7) e n. 3 agglomerati di marijuana (g. 2,6). La ragazza ammetteva di averli appena acquistati da giovani immigrati per l’importo di € 130,00 (hashish) + € 30,00 (marijuana). Trattandosi di quantità e frazionamento non compatibile con il consumo personale, la ragazza veniva denunciata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia. Non veniva tratta in arresto a causa della minore età e dell’incensuratezza.