Minacce, botte ed estorsioni sull’asse Thiene-Schio: denunciati due pusher ventenni
Se non pagavano le confezioni assortite di droga offerte quanto e quando decidevano loro, si appropriavano di oggetti e veicoli di valore come il telefonino e lo scooter oppure dei documenti di identità, tenuti come “garanzia” di pagamento. Sono così finiti doppiamente nei guai due volti noti residenti a Schio, rispettivamente di 22 e 25 anni e residenti a Schio e Thiene, dove sono stati raggiunti dai carabinieri.
I due sono ritenuti mediatori nel rifornire di marijuana giovani e giovanissimi nell’area che comprende le due città più popolose dell’Altovicentino, pronti anche ad agire senza scrupoli in caso di mancato incasso nello smercio della merce illecita. Per entrambi sono scattate le denunce per detenzione e spaccio, oltre a quelle per estorsione, dopo aver verificato che si erano impossessati di due smartphone, un ciclomotore e della carta d’identità di un “cliente” per così dire poco affidabile sui pagamenti.
A rendere pubblica la notizia con una nota è il Comando di compagnia Carabinieri di Schio, dopo l’intervento del Nucleo Radiomobile dei giorni scorsi che segue a dei fatti che hanno avuto origine nel periodo estivo, tra luglio e agosto 2021. Le perquisizioni a Thiene e Schio, in casa dei due amici coinvolti nel malaffare, ha permesso di trovare quei riscontri concreti e che comprovano le responsabilità di rilevanza penale dei due, trovati in possesso di tutto quanto era citato nella denuncia presenta dalla parte offesa, di fatto messa spalle al muro dai ricatti della coppia di piccoli spacciatori.
Oltre alle estorsioni multiple, in alcune occasioni il 22enne scledense (nato nel 2000) e il 25enne thienese (1997) sarebbero passati dalla minacce orale alle botte, aggredendo la vittima. Nel corso del blitz dei militari recuperati anche 9 grammi di sostanza stupefacente subito inviata in laboratorio per le analisi. I due indagati, per il principio di presunzione di innocenza, rimangono a piede libero e i loro nomi e generalità non sono stati comunicati né dal comando scledense né dalla Procura di Vicenza.
Lo stesso vale per il denunciante, un consumatore di droghe leggere dell’area altovicentina di giovane età, infilatosi in un gioco decisamente più grande di lui che per mesi si è rivelato un incubo di soprusi subiti, per procurarsi qualche dose di marijuana da consumare probabilmente con gli amici.