Due incontri per raccontare i luoghi del cuore di Nadia di Munari. Al via la costruzione di un oratorio
Un trekking in quota per raggiungere, in Perù, i luoghi dell’impegno della missionaria laica scledense Nadia De Munari, colpita a morte nella notte del 24 aprile 2021 nella missione dell’Operazione Mato Grosso a Nuovo Chimbote.
La volontaria di Schio, rimasta vittima di un agguato a scopo di rapina, continua così a vivere nell’impegno dei suoi amici e della sua famiglia, impegnati ora, dopo la costruzione di un pozzo, nella progettazione e realizzazione di un nuovo oratorio nel paese sudamericano.
In particolare, l’estate scorsa cinque amici – Giuseppe Santacaterina, Claudio Sella, Luca Cortina, Raffaella Laghetto e la cugina di Nadia, Laura De Munari – hanno viaggiato attraverso le missioni dell’Operazione Mato Grosso tanto care a Nadia: racconteranno quanto hanno visto e vissuto in due appuntamenti che si terranno nei prossimi giorni e settimane nell’Alto Vicentino.
L’obiettivo è narrare il mondo di Nadia, ma anche raccogliere fondi per iniziative benefiche che facciano memoria della vita donata dalla volontaria vicentina.
Martedì 6 dicembre l’appuntamento è alle ore 20 presso l’auditorium di Marano Vicentino, mentre martedì 20 dicembre sempre alle ore 20 la seconda serata si terrà al Podere La Torre in via Lungo Gogna a Schio.
Un anno senza Nadia De Munari: semi di solidarietà nel suo nome
Gli amici di Nadia sono ora impegnati nella realizzazione di un oratorio a La Carbonera, vicino a Chimbote: la comunità ha ceduto un terreno nel centro del villaggio alla parrocchia e qui, grazie all’aiuto di tanti è stato realizzato prima un pozzo per 150 famiglie (che consente di dare acqua pulita e potabile a tutte le famiglie del villaggio) e ora si sta lavorando per costruire un oratorio-cappellina che servirà anche come sala per usi multipli (riunioni della comunità, catechesi e doposcuola), dotata anche di due bagni.