Energia dal termovalorizzatore, ultimato il progetto per scaldare Ospedale e aziende
É di oggi l’annuncio da parte di Alto Vicentino Ambiente del completamento della seconda fase dell’espansione della propria rete di teleriscaldamento a Schio, un’iniziativa che si inserisce nel quadro del piano pluriennale di investimenti con l’obiettivo di promuovere l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale.
La rete di teleriscaldamento ricava infatti l’energia necessaria al riscaldamento dell’acqua calda dalla termovalorizzazione del rifiuto secco indifferenziato che è costituito anche da frazioni biogeniche per il 50% in peso: l’energia termica fornita dal teleriscaldamento di AVA, per tale ragione, è riconosciuta, con la stessa proporzione, come energia rinnovabile.
“Siamo orgogliosi di essere riusciti a completare i lavori promessi nei tempi stabiliti – spiega Giovanni Cattelan, Presidente di AVA – nel rispetto dei costi previsti e approvati per questo importante investimento e con una prestazione in termini di erogazione energetica virtuosa che assolve il mandato di AVA e del suo CdA sia in termini di servizio sul territorio, che di recupero energetico, sia per un progressivo ritorno dell’investimento, facendo accrescere quindi il valore della società, ovvero dei suoi Comuni soci”.
Un ampliamento della rete, iniziato nel 2012 con il lavoro sulla tratta Impianto AVA – Polo Ospedaliero, fino al 2022, con la copertura dell’area Est della Zona industriale di Schio. Un importante investimento pari a 4,17 milioni di euro, che ha portato all’erogazione, e quindi al recupero energetico, di ben 1.385.479 metri cubi di volumetria allacciata (dai 424.660 del 2020), paragonabile a quella di 5.797 appartamenti: “Per questi volumi – prosegue Cattelan – anziché consumare gas o altri combustibili fossili, utilizziamo l’energia prodotta dal termovalorizzatore massimizzando il recupero e l’efficienza energetica dell’impianto. Con il teleriscaldamento ampliato si parla di un’operazione virtuosa che abbatte le emissioni sul territorio, spegnendo gli impianti termici delle aziende allacciate, rappresentando quindi un passo significativo verso l’obiettivo di AVA di migliorare la qualità dell’ambiente e accrescere il valore della società e quindi dei Comuni soci e dei loro cittadini. Senza contare che offriamo al contempo un servizio essenziale e a prezzi concorrenziali alle imprese delle zone industriali di Schio, che occupano migliaia di dipendenti del territorio”.
Significativo in tal senso come nel 2022, nel momento più grave dello shock energetico post pandemia, con lo scoppio della guerra in Ucraina, AVA aveva potuto tutelare le imprese allacciate al teleriscaldamento (che non necessita di gas per la produzione di energia) grazie ad una tariffa a valore fisso con tetto massimo che ha permesso, alle utenze, un ulteriore risparmio che poteva variare dal 10 al 40% a seconda del tipo di azienda e fornitura.
E gli sviluppi del teleriscaldamento prevedono, ora, per il 2025, il completamento di una commessa da 1,01 milioni di euro per ampliare la volumetria allacciata a 1.909.709 metri cubi, pari a 7.990 appartamenti mentre parte, nel 2024, un nuovo progetto finanziato con le risorse del PNRR.
“Ci siamo aggiudicati oltre 2 milioni di euro di risorse del PNRR, per un nuovo progetto di complessivi 5 milioni di nuove reti da poter portare in favore dello Scledense – conclude Cattelan – e che prevede il completamento della rete per il teleriscaldamento fino ad una capacità, complessiva, di 60 utenze industriali, anche di grandissima dimensione, allacciate, per un volume servito pari a quella di oltre 10.000 appartamenti nel 2027. Un’infrastruttura di recupero energetico tra le più importanti del territorio che contribuirà attivamente a favorire la decarbonizzazione nell’area, a supportare le imprese locali nel loro percorso verso l’efficienza energetica e la sostenibilità e a garantire ai Soci un ritorno sull’investimento nel medio termine che potrà quindi essere utilizzato per potenziare ancora di più la tutela ambientale dell’Alto Vicentino”.