Famiglia con un bimbo piccolo in povertà assoluta, scatta la solidarietà (e deve essere intelligente)
Una famiglia italiana in povertà assoluta, senza riscaldamento e con un bambino di 11 mesi che non è possibile nutrire con il cibo adeguato alla sua età, costretto invece a mangiare le stesse cose dei genitori per mancanza di soldi. E in più la mamma al terzo mese di una nuova gravidanza.
E’ questa la grave situazione che starebbe vivendo un nucleo familiare di Monte di Magrè, emersa ieri sui social network grazie a una vicina di casa, che resasi conto della drammaticità della situazione si è rivolta alla parrocchia. La sua sensibilità ha fatto partire anche un appello su Facebook che sta scatenando una gara di commenti e soprattutto di solidarietà. Un appello che gira in rete da ieri mattina e che chiede “vestitini anche usati e viveri per il piccolo”.
Il parroco don Luigino Perin, messo al corrente della situazione due giorni fa, ha attivato immediatamente la Caritas dell’unità Pastorale di Magrè e Monte di Magrè. “Il nostro Centro di Ascolto si è subito messo in moto con la famiglia, lo facciamo lontano dai riflettori dei media e dei social, soprattutto per rispetto della famiglia che sta vivendo questa situazione di disagio” spiega. Casa Pound intanto ha già consegnato ieri alla famiglia della legna per scaldarsi.
Della vicenda è stato interessato anche il Comune di Schio. “Non ero personalmente a conoscenza della situazione di questa famiglia – spiega l’assessore al sociale Cristina Marigo – ma in questi casi è importante che la famiglia stessa o chi le è vicino avverta prima possibile i servizi preposti. Il nostro territorio non manca di opportunità di sostegno e intervento, anche in situazioni complesse nelle quali magari non si tratta di dare solo un aiuto economico temporaneo, ma di mettere in atto tutta una serie di interventi per fronteggiare una situazione di disagio che può essere anche molto più complessa e che richiede quindi che si attivino di persone competenti ed esperte”.
La famiglia, italiana, starebbe facendo i conti infatti con una situazione di difficoltà molto complessa che richiede riservatezza. Molte, in ogni caso, le persone che con generosità stanno cercando di dare una mano offrendo quanto serve alla famiglia, specie in vista dell’inverno.
L’invito che emerge dalle parole del parroco e dell’assessore, ma anche da parte delle persone che per prime hanno avviato il tam tam di richiesta di aiuto sui social, è di coordinarsi con la parrocchia per gli aiuti destinati al bambino. Anche un consigliere comunale di Schio si sta attivando affinché la famiglia possa essere assistita adeguatamente dai servizi sociali. L’invito è quindi quello di coordinare gli slanci di generosità con le realtà e le istituzioni a questo deputate sul territorio, come, appunto, parrocchia e Comune, al fine di raggiungere l’obiettivo – di lungo corso e non solo immediato – di sostenere questa famiglia.