Festa o corteo? La Liberazione a Schio si celebra domani tra le polemiche
Tutto in regola, ma no alla festa e sì solo al corteo. “Schio Antifascista” non rinuncia a celebrare il 73° anniversario della Liberazione che, per quanto riguarda la città scledense, cade nella data del 29 aprile. Raduno e passeggiata confermati dunque, anche se la concomitanza con altri eventi in città non ha permesso all’amministrazione comunale di concedere gli spazi richiesti, scontentando (eufemismo) i promotori. Dura la contestazione rivolta al sindaco locale, Valter Orsi, accusato senza mezzi termini di voler impedire lo svolgimento della manifestazione. Che, al contrario, si terrà regolarmente con tutte le autorizzazioni previste concesse in tempo utile. Ritrovo per i partecipanti domani alle 14.30 in via Baratto, nel retro della biblioteca in pieno centro. Luogo simbolico in quanto fu teatro dell’assassinio nel 1945 del partigiano Bogotto, antefatto dell’Eccidio di Schio.
“Nonostante l’amministrazione comunale abbia cercato – si legge sulla pagina ufficiale del movimento – di impedire la festa conclusiva in piazza Rossi con il diniego alla richiesta di occupazione di suolo pubblico, Schio Antifascista comunica che la giornata si svolgerà comunque con tutte le autorizzazioni necessarie. Emerge una volontà chiara del sindaco Orsi per zittire e reprimere quelle occasioni di condivisione comune di percorsi più che mai fondamentali per la nostra città e il nostro territorio e che evidentemente promuovono e cercano di costruire una città diversa, inclusiva, accogliente, antifascista, antirazzista e antisessista”.
Il corteo sfilerà per le vie centrali di Schio raggiungendo piazza Statuto e via Pasini e sarà composto da militanti di vari gruppi e partiti orientati a sinistra, ex partigiani dell’Anpi, associazioni, centro sociale Arcadia, sindacati, comitati e componenti studenteschi degli istituti superiori. Rispetto al programma originario, non più prevista la conclusione della giornata con una festa in piazza Rossi.