Ha confessato l’assassino di Nadia De Munari: volevano rubare i cellulari
La magistratura peruviana che indagava da alcune settimane sull’omicidio di Nadia De Munari, morta il 24 aprile scorso a Lima in seguito alle gravi lesioni riportate nell’aggressione avvenuta nella notte tra il 20 e il 21 aprile, giovedì 15 luglio ha reso noto l’arresto di quattro persone e, in seguito, la piena confessione resa da una di queste.
Moisés López Olórtegui, 24 anni, secondo la stampa locale ha confessato agli investigatori di aver pianificato con la moglie, la 24enne Liz Analy Panduro Tanchiva, il furto dei telefoni cellulari del personale della casa ‘Mama Mia’, sapendo che i dispositivi venivano tenuti nella sede dell’organizzazione. Nella notte, l’uomo sarebbe entrato nei locali, la missionaria si è svegliata e lui l’ha aggredita con un martello: “E’ stato spontaneo. L’ho uccisa con un martello”, avrebbe detto. Oltre alla coppia sono state arrestate altre due persone.
Il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol, dopo aver appreso la notizia della chiusura delle indagini, ha rinnovato la propria vicinanza e quella di tutta la diocesi berica alla famiglia De Munari, ai volontari dell’Operazione Mato Grosso (Omg), alle comunità civili e religiose fortemente scosse da questo efferato omicidio che appare ora ancor più doloroso e sconvolgente per la futilità dei motivi che l’avrebbero causato: il furto di alcuni telefoni cellulari.
La morte della volontaria vicentina, originaria di Giavenale di Schio, ha lasciato sgomente numerose persone sia in Italia che in altri paesi del mondo, perché l’operato di Nadia era stimato da tutti coloro che l’hanno conosciuta, come ha dimostrato la grande partecipazione in occasione dei funerali sia in Perù che a Schio e come continua a testimoniare il fiorire di preghiere e gesti di solidarietà in sua memoria.
In questo momento, in attesa di poter meglio conoscere quanto acclarato dalle autorità peruviane, il Vescovo Pizziol ha invitato tutti nuovamente alla preghiera, ma anche ad una riflessione sulla terribile banalità del male che rischia di scatenarsi ovunque si sommano miseria materiale e povertà morale e spirituale. Una povertà che ci interpella ad una generosità ancora più grande, sull’esempio di Nadia, martire, cioè testimone di amore per i poveri della terra fino al dono della vita. Ai giovani dell’Omg l’incoraggiamento del Vescovo dunque a non rinunciare al grande sogno che la loro amica portava nel cuore.