Ha solo 17 anni ma raggira i commercianti comprando pizze con banconote false
Avrebbe raggirato due noti locali di ristorazione di Schio sfruttando il servizio di food delivery, in pratica pagando il cibo consegnato direttamente “a casa” con banconote false da 50 euro ciascuna. Oltre a mangiare a sbafo, il minore s’intascava ovviamente anche il resto. E’ stato denunciato dai carabinieri alla Procura di Vicenza un giovane pregiudicato, nonostante l’età, originario del Bresciano ma di fatto senza fissa dimora, dopo che le vittime dei raggiri lo hanno riconosciuto nei “book fotografici” delle forze dell’ordine, dove sono in posa decine di piccoli delinquenti noti della zona.
Il reato contestato consiste nella “spendita di monete false“, contemplato nell’articolo 453 del codice penale, con pene pesanti – da 3 a 12 anni sulla carta per i maggiori di età – e sanzioni previste da 500 a 3 mila euro. Trattandosi di minorenne però, il rischio è che il giovanotto se la cavi solo con l’ennesima tirata d’orecchi da parte di un giudice minorile, ed è già tornato in libertà dopo una “visita guidata” al comando dei carabinieri scledense.
Nei giorni scorsi sono stati proprio i militari di via Maraschin a raccogliere le doglianze dei titolari del ristorante pizzeria “Piazzetta Boldù” e di Napoli Pizza, dopo che i loro dipendenti erano stati gabbati in precedenza, verosimilmente dalla stessa persona vista la descrizione fornita che combaciava. In entrambi i casi il ragazzo ordinava telefonicamente del cibo con consegna a domicilio grazie al servizio di food delivery, ma dando appuntamento in strada anzichè direttamente sull’uscio di casa come da prassi.
Per poi pagare il “commesso viaggiatore” con banconote contraffatte, sfruttando l’ingenuità altrui e l’oscurità nel periodo d’emergenza in cui tante attività di ristorazione si sono attrezzate con il nuovo servizio di consegna porta a porta. Difficile accorgersi d’impatto del tranello escogitato con astuzia, anche perchè non era affatto casuale che il luogo d’incontro fissato fosse sempre all’esterno, in posti poco illuminati.
“Le banconote contraffatte verranno analizzate per capirne la provenienza – spiega una nota dell’Arma locale – alimentando così eventuali attività investigative a livello nazionale ed internazionale”. Da questo piccolo episodio di Schio, insomma, si cercherà di risalire la filiera fino a individuare gli eventuali falsari che hanno prodotto la “carta straccia”.