Hollywood, Cioni: “Basta buonismo, cittadinanza a punti”. Battistella: “Serve prevenire”

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Non solo la maggioranza. Sulla vicenda della discoteca Hollywood di Schio prendono posizione, con diverso approccio, anche le opposizioni. Un fatto che va oltre il furto di alcuni cappotti e monili che sarebbero stati strappati a ragazze e ragazzi presenti al party studentesco, ma che impatta giocoforza su temi sempre attuali come quello della sicurezza e dell’integrazione.

Qui Fratelli d’Italia. “Il buonismo non paga, la cittadinanza non sia automatismo”. “Devono ancora essere chiarite le modalità e le responsabilità di quanto accaduto, ma quanto emerso in questi giorni evidenzia come i recenti episodi di violenza avvenuti alla discoteca Hollywood siano solo l’ultimo campanello d’allarme di un problema che non si può più ignorare” – spiega Alex Cioni, capogruppo in consiglio comunale e dirigente provinciale di Fratelli d’Italia riferendosi all’ipotesi che vedrebbe per protagonisti in negativo alcuni giovani di seconda generazione.
“Questi ragazzi emulano le peggiori derive sociali già viste in altre città italiane ed europee, attingendo a una pseudocultura metropolitana intrisa di violenza, arroganza e valori diseducativi. Non si sentono parte della nostra comunità, non si riconoscono nella nostra cultura e nei nostri valori. Agiscono consapevolmente in aperta sfida allo Stato, alle istituzioni, alle forze dell’ordine e alla comunità stessa. Questi fatti di cronaca riaprono in maniera evidente il tema della cittadinanza italiana, che dovrebbe essere accompagnata da un senso di appartenenza e da una reale volontà di integrazione. Tra i ragazzi di seconda generazione troviamo anche chi ha concluso il ciclo di studi e chi è nato qui, eppure, spesso, risultano essere i più indisciplinati e refrattari al rispetto delle regole”.

Una posizione netta che proporrebbe una cittadinanza a punti: “Fosse per me – sottolinea Cioni – introdurrei un sistema di cittadinanza a punti, altro che cittadinanza breve. Commetti reati, ti comporti male, non rispetti i nostri valori? Ti tolgo punti, fino ad arrivare, nei casi più gravi, alla revoca definitiva della cittadinanza. Servono interventi decisi sul fronte educativo, sociale e soprattutto repressivo, smettendola con la ricerca di giustificazioni dettate da ragioni di natura esistenziale. Chi sceglie di vivere in questa comunità deve anche rispettarne le regole e i valori. Colgo l’occasione per esprimere la mia  solidarietà ai ragazzi coinvolti loro malgrado in questa situazione e al titolare del locale, che si è trovato a dover fronteggiare un problema ben oltre le sue responsabilità”.

Qui centrosinistra. “Teen gang fenomeno preoccupante, ma l’etnia c’entra ben poco. Si agisca di prevenzione”.
Quanto accaduto l’altra sera nel locale Hollywood sono sicuramente fatti da condannare – stigmatizza per tutti il referente PD Giovanni Battistella – non se ne può più di leggere o peggio vivere azioni di violenza subita da parte di adolescenti che si costituiscono in teen-gang, forti del branco che li protegge. Mi auguro che i Carabinieri svolgano le indagini del caso e riescano ad individuare i colpevoli, che dovranno giustamente rispondere delle loro azioni di fronte alla legge.
Qui però non c’entra né l’etnia né la cittadinanza (si parla tra l’altro di italiani di seconda generazione, quindi italiani!), vanno ricercate piuttosto le cause che hanno portato a compiere azioni simili in così giovane età. Vanno attuate azioni di prevenzione e di intercettazione di tutti quei giovani a rischio di emarginazione sociale che poi in età adulta si trovano impossibilitati a vivere una vita tranquilla a causa degli errori commessi in gioventù. Non si tratta di essere buonisti, ma pragmatici, meglio intercettare sin da giovane chi è a rischio oggi, piuttosto di trovarci adulti emarginati domani. Una soluzione potrebbero essere gli animatori di strada così come avevamo proposto nel nostro programma elettorale, ma ci sono molti altri interventi educativi che possono prevenire il danno, basta voler aprire gli occhi e non pensare sempre e solo alla repressione, ma anche alla prevenzione.

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