Hollywood, la maggioranza: “L’etnia non c’entra, collaborazione con le forze dell’ordine è essenziale”

Non si sono fatte attendere le reazioni della politica locale alla vicenda che la scorsa settimana ha acceso i riflettori sulla discoteca Hollywood di Schio, bersaglio delle intemperanze e di alcuni furti durante una festa studentesca. Episodi delinquenziali che sarebbero stati attribuiti – secondo varie testimonianze – a giovani di seconda generazione, già protagonisti di eccessi anche in altre feste della zona.

Circostanza che propone diverse letture, con la maggioranza che per bocca della stessa sindaca Cristina Marigo e del referente all’equità generazionale, Alessandro Maculan, articola una riflessione allargata oltre il fatto specifico: “In merito ai fatti accaduti nei giorni scorsi presso un locale pubblico cittadino, riteniamo fondamentale che ci si concentri sulle azioni commesse e non sull’etnia o sull’origine degli individui coinvolti. Ridurre la questione a questi aspetti è una semplificazione che serve più a scaricare colpe che a indagare le cause, risultando comoda soprattutto per chi tenta di strumentalizzare politicamente simili vicende. Le azioni di bullismo, furto e aggressione devono essere condannate sempre con fermezza, senza alcuna giustificazione, e la legge deve essere uguale per tutti, senza alcuna distinzione. Per quanto riguarda il contrasto rafforzare la sorveglianza sul territorio è essenziale, come è fondamentale dotare la nostra città di ulteriori strumenti di sicurezza, maggiori uomini e mezzi delle forze statali come già proposto in passato da più voci e in parte realizzato mediante il potenziamento dell’organico in capo alla compagnia dei Carabinieri. Continuiamo a ritenerlo urgente in un contesto che rappresenta la nona realtà del Veneto per popolazione e importanza, sociale ed economica. Solo così sarà possibile alleggerire il carico sulla Polizia Locale, che oggi si espone a rischi e compiti straordinari che vanno oltre le proprie mansioni, e a cui va sempre il nostro ringraziamento incondizionato”.

Parole che parlano di prevenzione, ma che puntano a sgombrare il campo a dubbi sulla certezza delle pena e ad un sistema, quello giudiziario, che secondo la maggioranza presenza falle importanti poi causa di problemi sempre più invasivi e di difficile gestione: “Per quanto riguarda la prevenzione – spiegano ancora Marigo e Maculan a nome di tutta la compagine civica – è necessario intervenire alla radice del disagio sociale, soprattutto nei gruppi giovanili e promuovere politiche di prevenzione già dai primi anni di scuola, in collaborazione con gli educatori ma che vedano il ruolo delle famiglie come centrale, oggi troppo assenti e deleganti alla collettività la loro prima responsabilità: educare.
La mancanza di un sistema di responsabilità diffusa e, soprattutto, l’assenza di conseguenze adeguate alimentano il senso di degrado e di impunità, trasformando casi che potrebbero essere recuperabili in situazioni croniche. Tra i cittadini emerge un senso di rassegnazione che spinge a girarsi dall’altra parte e a non denunciare ciò a cui si assiste.
Chi sbaglia deve pagare, e questo “pagamento” deve tradursi in azioni che puntino al recupero dell’individuo nell’interesse collettivo, quando possibile, o alla privazione della libertà personale, vera e non scontabile, quando la gravità o la reiterazione dei reati lo richiedano. Lo ribadiamo – chiosano duri dalla maggioranza – è sempre sbagliato attribuire un colore specifico ai reati, ma non possiamo fingere di non vedere l’ipocrisia del nostro sistema educativo, rieducativo e carcerario, le cui difettosità sono tutte italianissime e a cui nessuno, qualsiasi sia il colore politico di chi governa il paese, da troppo tempo, sembra voler porre rimedio.”

Ipotesi “italiani di seconda generazione”, si indaga sulla notte di follia all’Hollywood