Chiara e Filippo a grandi balzi, campioni cadetti in lungo e in…alto. Entrambi ai tricolori
Chiara e Filippo, giovanissimi saltatori dell’Altovicentino, spiccano il salto di qualità. Quello che li porterà ai campionati nazionali di categoria Cadetti che si disputeranno a Parma nel prossimo week end, tra il 2 e il 3 ottobre. Rispettivamente nel salto triplo femminile e nell’alto maschile, specialità in cui entrambi vantano misure di alto livello e da top10 a livello italiano tra gli Under 15.
Chiara Dal Maso, 15enne di Schio, e Filippo Mantiero, coetaneo di Thiene, andranno per così dire “a braccetto” – e accompagnati dal tecnico federale Francesca Franzon – a sfidare i migliori teenager della stessa età forti dei rispettivi titoli veneti conquistatati dieci giorni fa nel corso delle selezioni regionali.
Un doppio 1° posto nell’appuntamento di Vittorio Veneto che ha regalato altrettanti pass di qualificazione e la gradita soddisfazione all’Atletica Schio, il club sportivo con cui i due talenti emergenti vicentini sono tesserati e scenderanno di nuovo in pedana sabato e domenica indossandone i colori sociali. Per la “biondina” classe 2006 nel salto triplo il balzo buono per la vittoria è stato a 11,09 metri, non lontano dal suo primato personale di 11,42 che rappresenta la quarta miglior misura (stagionale) a livello nazionale di categoria.
Per il “baby canguro” thienese – anche lui classe 2006 – ascensore verticale a oltrepassare l’asticella a 1,80 metri, regalandosi il successo e sfiorando di un solo centimetro il proprio record personale, 10° per ora nel 2021 nella graduatorie Fidal. Per lui ecco servita subito la possibilità di riprovare a ritoccare il proprio primato, magari stimolato dalla possibilità di confrontarsi sulla stessa pedana con i migliori specialisti da tutta Italia.
I due ragazzi altovicentini faranno così parte della nutrita comitiva veneta impegnata nella rassegna tricolore, e costituiscono due tra gli otto vincitori delle gare di selezione regionale residenti in provincia di Vicenza. Tornati da Vittorio Veneto con una medaglia d’oro al collo ma soprattutto con quella “carica” indispensabile per pensare in grande. Anzi, nel loro caso, saltare!