Il campanello di casa suona a vuoto. L’unico inquilino, 41enne, era già senza vita
Viveva solo in quell’alloggio nel cuore del quartiere di Santa Croce a Schio, fino alla mattina di ieri, quando i vigili del fuoco hanno forzato la porta d’ingresso, per poi trovare un corpo ormai senza vita. Per Nicola Cuman, 41enne originario di Bassano del Grappa ma che risiedeva nell’Altovicentino in via Leopardi, era già troppo tardi per tentatare qualsiasi intervento salvavita.
La morte potrebbe risalire alla notte precedente, tra giovedì e venerdì, o alle prime luci dell’alba al massimo. Solo l’esame autoptico che la Procura di Vicenza con ogni probabilità disporrà nei prossimi giorni potrà datare con accuratezza l’ora del decesso e, soprattutto, stabilire le cause di morte.
Nell’area di zona Strasseggiare, dove le vie sono intitolate ai grandi poeti italiani, dal primo pomeriggio di ieri si è assistito a un mesto andirivieni di persone dall’appartamento che occupava il 41enne bassanese di nascita. A lanciare l’allarme è stata un’amica che aveva un appunto con la vittima proprio ieri mattina. Non ricevendo risposta, dopo aver atteso a lungo, si è preoccupata chiedendo aiuto. Sul posto, oltre alla squadra di pompieri di stanza a Schio, sono giunti i carabinieri per i necessari rilievi, e verificare che i locali fossero chiusi dall’interno, a parte l’ingresso forzato intorno alle 12 di venerdì.
I militari della Compagnia di Schio nel corso del pomeriggio hanno contattato i parenti e sentito alcuni amici. Dalle prime indicazioni sembra che nessuna avvisaglia della disgrazia fosse stata percepita e che Nicola non soffrisse di alcuna patologia grave, anche se in passato aveva superato alcuni problemi legati a cattive frequentazioni. L’ipotesi più probante, quindi, rimane quella di un malore improvviso, nonostante la giovane età. Cosa possa averlo causato toccherà ai medici incaricati degli approfondimenti clinici accertarlo.