In mille (ma distanziati) all’assemblea di Confidustria. Vescovi: “la classe dirigente fa pena”
E’ iniziata alle 9 di stamattina a Schio, nell’ex stabilimento di telai per il tessile Smit, l’annuale assemblea di Confindustria di Vicenza. Oltre a centinaia di imprenditori vicentini, nel migliaio di posti a sedere ricavati nel capannone ora sede dell’azienda Gps di via Campania, presenti anche vari ospiti del mondo politico e amministrativo, tra cui il governatore della Regione Veneto Luca Zaia. “ITALIA ANNO ZERO-Riscrivere il futuro” il titolo dell’edizione 2020.
Sul palco come “direttrice d’orchestra” a introdurre e intervistare gli invitati al microfono la giornalista Mariangela Pira, esperta di temi economici che lavora per la redazione di Skytg24. Attesi gli interventi di Carlo Bonomi, Veronica De Romanis e Maurizio Landini tra gli altri.
Subito in apertura di convegno l’affondo del “padrone di casa” di Confindustria, il presidente provinciale Luciano Vescovi, che dal palco ha tuonato contro “la classe dirigente della politica nazionale che fa pena” e l’apparato di governo “con alcuni ministri bravi e altri senza competenze, che non hanno mai lavorato e non hanno il senso delle cose”. E ancora, tra il consiglio e il monito: “i politici dovrebbero fare carriera patendo da assessore comunale, poi provincia, regione e Roma”.
Poi tocca al Governatore Luca Zaia, fresco di rielezione a furor di popolo, che parla della necessità di maggior meritocrazia e sul piano pratico afferma che il “Veneto innova e chiede autonomia. Toccati anche altri temi d’attualità come la pandemia di Covid-19: “mentre gli altri dormivano noi preparavamo i piani pandemici” e le rivendicazioni sulla paternità della chiusura del cluster di Vo nei colli Euganei, agli albori del contagio in Italia. E sul reddito di cittadinanza: “Imbarazzante. Date soldi alle aziende per creare lavoro e non per fare stare a casa la gente!”.
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