Il parroco non casca nel tranello: arrestata (in canonica) la finta assistente sociale
La truffatrice finisce in manette quasi sotto l’altare di una chiesa, anche se dovrà rendere conto dei suoi misfatti prima alla giustizia terrena che a quella divina. Per la precisione, una donna nomade di 45enne, pluripregiudicata ma sempre a piede libero, è stata raggiunta dai carabinieri della stazione di Malo direttamente nella canonica della chiesa di San Pietro Apostolo ad Isola Vicentina, dove era si era recata per ritirare un contributo di solidarietà di 2 mila euro dal parroco locale.
Il nome dell’aspirante truffatrice, arrestata in flagranza di reato, è Keti Stepich, in pratica una presenza fissa nelle cronache locali per furti e altri reati e formalmente residente a Montecchio Maggiore. Che ieri pomeriggio si sarebbe confermata tale, dopo il tentativo di raggirare il sacerdote, non così ingenuo come lo credeva da cadere nella trappola tesa dall’impostore: la donna si era finta al telefono un assistente sociale proprio del Comune di Isola per carpire soldi facili.
Dopo aver posato la cornetta, il sacerdote ha subito avvertito i carabinieri della compagnia di Schio del sospetto che si trattasse di un raggiro, viste le modalità bizzarre della richiesta pervenuta, di 2 mila euro, allo scopo di aiutare una sconosciuta ragazza già vittima di violenza e in condizioni economiche precarie. Addirittura, aveva indicato una casa protetta per argomentare la sua tesi e dar forza alla pretesa di denaro, facendo leva sul buon cuore di un sacerdote che non poteva esimersi, a suo dire, dalla donazione di fronte a una bisognosa.
Peccato per la nomade che il prete ha ben pensato di chiedere consiglio, da buon cittadino dello Stato oltre che servo di Dio, anche ai carabinieri locali. I militari locali dell’Arma, quindi, altrettanto scettici sulla bontà della richiesta e dopo i riscontri sull’effettivo ruolo di assistente sociale, si sono appostati preventivamente in canonica, facendosi trovare pronti quando all’appuntamento Keti Stepich si è presentata puntualissima, alle 16 di venerdì. La donna arrestata è stata poi condotta nella caserma di Schio ha trascorso la notte in cella, fino all’udienza di convalida dell’arresto avvenuta stamattina.