Rimane grave il 47enne scivolato nel dirupo. Era andato a pesca sull’Astico con i figli
Una domenica di relax dedicata a un hobby immerso nella natura e, soprattutto, al tempo libero da trascorrere con i figli si è rivelato un concentrato di apprensione per una famiglia di Isola Vicentina. Rimane infatti in gravi condizioni assistito su un letto di terapia intensiva il papà di 47 anni che ieri, sulle sponde del torrente Astico nell’omonima valle, è caduto sulle rocce dopo essere scivolato in un dirupo, mentre tentava di raggiungere uno dei due (suoi) ragazzi.
A distanza di circa 24 ore dall’evento accidentale, comunque, le condizioni di salute generali del vicentino si sono stabilizzate, dopo il disperato volo in elicottero del 118 con a bordo l’infortunato in condizioni critiche, avvenuto prima di mezzogiorno. Lo staff di rianimazione dell’ospedale San Bortolo di Vicenza valuterà nel corso della giornata se e come intervenire sui traumi multipli riportati nella rovinosa caduta. La prognosi rimane riservata.
L’incidente di pesca è avvenuto qualche minuto dopo le 11 in un’area di confine tra tre comuni che condividono il corso del torrente Astico. L’allarme è scattato da sotto l’abitato di Meda, frazione di Velo d’Astico, nei pressi del ponte di Sant’Agata, viadotto che collega Piovene Rocchette a Cogollo del Cengio. Le operazioni di soccorso multiforze hanno visto l’eliambulanza assicurare al verricello lo sfortunato papà di Isola, per poi adagiarlo su un prato vicino e lì prestargli le prime cure prima di trasferirlo via cielo in ospedale.
Decisivo l’intervento del Soccorso Alpino di Arsiero nel recupero della vittima in estrema difficoltà sul bordo dell’Astico, e poi dei figli – uno dei quali con una caviglia slogata -, con il team di turno ieri chiamato ad operare in condizioni difficili in un anfratto noto come “orrido di Mea”, meta conosciuta dai pescatori di fiume che frequentano la zona. Il papà vicentino con la passione per la pesca – T.D.Z. le sue iniziali – insieme a due ragazzi di 13 e 16 anni aveva scelto una postazione di pesca non agevole da raggiungere, aiutandosi con un fune per calarsi sulle rocce.
Forse una una presa sfuggita e le pietre scivolose per l’umidità hanno determinato i due scivoloni: prima quello dell’adolescente, attutito dagli arbusti, e poi quello ben più rovinoso del padre, volato per 4/5 metri sbattendo su spuntoni di roccia ma senza finire in acqua. Subito gli adolescenti hanno chiamato il 118 e chiesto aiuto. All’indomani di quei concitati attimi di paura e dei prolungati soccorsi, in tanti si stanno stringendo intorno alla famiglia di Isola Vicentina, nella speranza che il papà e marito possa far ritorno a casa al più presto, compatibilmente con i tempi di cura, superando questo difficile e doloroso episodio.