Un pozzo per onorare Nadia De Munari: un concerto di beneficenza a Isola Vicentina
Un pozzo in memoria di Nadia De Munari, la volontaria scledense dell’Operazione Mato Grosso assassinata in Perù a fine aprile. Il progetto, promosso da familiari e amici, avrà domani un appuntamento importante a Isola Vicentina, con un Concerto di Natale di beneficenza alle 16,30 nella Chiesa parrocchiale. Si esibirà il coro Voci del Pasubio, diretto dal maestro Riccardo Lapo, e il coro giovanile SingOverSound, che tornerà sul palco dopo due giorni di pausa e che sarà diretto da Marco Simeoni. L’ingresso è libero con Super Green Pass.
Il progetto “Un pozzo per Nadia” prevede la realizzazione di un pozzo a La Carbonera, in favore dei bambini e delle famiglie alle quali lei ha dedicato la sua vita. “Questo progetto è un grande dono, proprio come lo è stata Nadia per tutti noi” spiegano gli amici. A fine novembre sono stati conclusi gli scavi e le famiglie della comunità sono entusiaste. La Carbonera è una amplia zona di campagna al di fuori della periferia di Chimbote, sulla costa nord del Perù, a circa 500 chilometri di distanza dalla capitale Lima. Un po’ come tutta la zona costiera, è un’area completamente desertica, il terreno è composto da sabbia e praticamente non piove nemmeno un giorno all’anno. Le coltivazioni sono rese possibili attraverso l’irrigazione con l’acqua che arriva dal Rio Santa, che viene incanalata a più di 40 chilometri da Chimbote, e trasportata fino a qui.
I proprietari dei terreni sono generalmente imprenditori o aziende che coltivano grandi distese seminate con differenti tipi di verdure e frutta, come mango, maracuya, mirtilli, pomodori, zucche e peperoncino. Nella zona nel corso degli anni sono arrivate tante famiglie dall’interno della regione, soprattutto dalla zona della sierra, per essere impiegate nelle coltivazioni. Sono nati così alcuni piccoli paesi, poi cresciuti nel tempo. Uno di questi è proprio La Carbonera, nel quale attualmente vivono circa 150 famiglie, destinate però a crescere fino a 500. Qui ci sono la scuola elementare e l’asilo, ma mancano tutti i tipi di servizi: non c’è elettricità, non c’è acqua corrente, né fognature.
Così, l’acqua viene comprata da un imprenditore che non lontano dal paese ha un pozzo usato per l’irrigazione e inviata due volte a settimana anche a La Carbonera: poca e costosa. “E’ nata così l’idea – spiega la cugina di Nadia, Laura De Munari – di aiutare questa comunità ad avere acqua pulita in casa, realizzando un pozzo tubolare e distribuendola poi gratuitamente a tutte le famiglie. Per questo si è fatto uno studio geologico che ha individuato acqua abbondante nel sottosuolo, che è possibile sfruttare”. Il pozzo sarà profondo una sessantina di metri e avrà una pompa sommersa di 3Cv: questo consentirà di riempire una cisterna di accumulo da circa 30 mila litri. La pompa sarà azionata con energia rinnovabile (attraverso pannelli solari), mentre due volte al giorno dalla cisterna di accumulo, mediante una pompa alimentata da un generatore elettrico, si pomperà l’acqua a tutte le case.
Ha confessato l’assassino di Nadia De Munari: volevano rubare i cellulari
A seguire il progetto direttamente in Perù ci sono padre Samuele e i volontari dell’Omg. Ad oggi sono stati raccolti poco più di 6 mila euro e il progetto complessivo, realizzato con la partecipazione della popolazione (che ha messo a disposizione il terreno e contribuirà anche ai lavori e alla gestione del sistema di acqua potabile) è di 61.108 sol, equivalenti a circa 13.550 euro.
Per donazioni: Associazione Don Bosco 3A Onlus, Iban IT07A0866960790001000946584, causale “Un progetto per Nadia”.