Itis De Pretto, una turbina colorata come simbolo dell’ingegno e della passione
Un simbolo della storia industriale della città, che dalle aziende di Schio dell’Altovicentino sarà ogni giorno davanti agli occhi degli studenti dell’Itis De Pretto grazie a un’opera dal significato che attraversa decenni e generazioni di lavoratori. Un originale monumento è stato svelato e inaugurato alcuni giorni fa a Schio, e consiste in una turbina meccanica, restaurata e dipinta con più colori vivaci. Proprio di fronte all’ingresso dell’istituto superiore scledense che ha forgiato ormai migliaia di tecnici diplomati e catapultati con un bagaglio importante di competenze nel mondo del lavoro, sin dal 1960.
Un simbolo insieme di ingegno e di passione, per la meccanica e per il lavoro, con radici profonde nel territorio, nel tessuto economico e nella storia scledensi. Alla cerimonia di inaugurazione economica presenti il sindaco Valter Orsi, l’assessore all’istruzione Katia De Munari, il nuovo dirigente scolastico dell’Itis Giovanni Rizzi e tre ingegneri qualificati: Stefano Cavallaro, Stefano Rizzi e Leone Battilotti rispettivamente in rappresentanza delle aziende De Pretto, Andriz e degli ex allievi ITIS.
La turbina, coperta da una bandiera tricolore fino alla sua consegna ufficiale ai cittadini di Schio, va così a fare bella mostra di sè e farà il paio con un altro “esemplare”, praticamente identico, rinvenuto qualche tempo fa e installato in un’aiuola della zona industriale. Con la stessa valenza simbolica. I due macchinari furono casualmente ritrovati nel corso degli scavi per la realizzazione della mensa adiacente alle due aziende sopra citate.
A partecipare a una breve presentazione dell’iniziativa anche una rappresentanza degli studenti della scuola superiore, riuniti nell’auditorium. Il sindaco Orsi ha ringraziato quanti continuano con impegno a fare la propria parte per la collettività, oltre che l’operato di ex allievi ed ex dipendenti delle aziende citate, sempre preziosa per realizzare progetti umanitari nei paesi in via di sviluppo, con forza motrice nel Vicentino e realizzazione concreta in zone del Terzo Mondo. “Siamo partiti dall’energia dell’acqua e con le macchine l’abbiamo trasformata in elettricità – ha concluso così il suo intervento il primo cittadino di Schio – che è anche una bella metafora di come trasformando l’energia delle persone si possano fare grandi cose”.