L’A.Ge: “La scuola chiusa incide sulle motivazioni e le disuguaglianze, Schio si attivi”
La città di Schio si attivi per il ritorno a scuola degli studenti delle superiori. E’ questo il messaggio di una lettera che Roberto Santacaterina, presidente dell’Associazione Genitori, ha inviato al sindaco di Schio, Valter Orsi, all’assessore ai servizi educativi, ai dirigenti e docenti delle scuole secondarie di secondo grado, ai presidenti dei Consigli di Istituto.
Una lettera che è stata accompagnata anche da un incontro sia con Orsi che con il presidente del Comitato dei sindaci del Distretto 2, Franco Balzi. “Dall’inizio della pandemia – scrive Santacaterina – siamo arrivati ad un ennesimo punto di svolta, una nuova occasione in cui tutti dobbiamo fare scelte chiare e precise ed avere il coraggio di assumerci responsabilità, siano esse individuali, collettive, istituzionali o amministrative. È tempo di lavorare perché la scuola deve riaprire! La semplice condivisione di posizioni e di iniziative intraprese da altri non è più sufficiente. La situazione attuale sta modificando nel profondo la fiducia e le motivazioni delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, sta allargando sempre più le disuguaglianze tra chi ha un contesto familiare ed economico favorevole e chi ne è privo”.
“È oramai ben chiaro – prosegue la lettera dell’A.Ge. – ed è già stato fin troppo discusso, che le chiusure hanno effetti permanenti sul rendimento scolastico, sulle abilità cognitive, sull’abbandono e sulla dispersione scolastica. E viene sistematicamente dimenticato che la scuola è un settore in cui i danni associati alla sospensione della didattica non si recuperano più. Sono danni permanenti per gli studenti e quindi per tutto il paese. Lo stesso Comitato Tecnico Scientifico ha chiaramente detto: ‘.Considerate le conseguenze devastanti su bambini, ragazzi, adolescenti e la società nel suo insieme, le chiusure scolastiche dovrebbero essere considerate come l’ultimo provvedimento, temporaneo e solo locale, nel caso in cui l’epidemia non possa essere gestita con diverso approccio. Le chiusure hanno un impatto negativo sulla salute dei ragazzi alterando il loro benessere affettivo e sociale’ “.
“In poche settimane dalla riapertura di settembre – è scritto nella lettera – con la nuova chiusura si è sprecato tutto il grande lavoro estivo, le energie profuse ed il tempo speso da personale scolastico, insegnanti e presidi per riorganizzare spazi, arredi, modalità di entrata ed uscita. In questi giorni si sta discutendo la nuova riapertura delle scuole secondarie di 2° grado. È auspicabile che ciò possa accadere dopo le vacanze di Natale. Abbiamo poco tempo da spendere, nuovamente, per garantire un rientro tranquillo e sicuro degli studenti nelle classi”.
Sono tre le questioni che per l’A.Ge. occorre affrontare e risolvere entro fine anno: organici adeguati, trasporti sicuri e tracciamento e prevenzione dentro ma soprattutto fuori dalla scuola.
A.Ge. Schio ritiene che queste tre condizioni “siano competenze anche del nostro territorio, intese come assunzione di responsabilità e pianificazione di azioni individuali, collettive, politiche ed amministrative. La città deve far sentire la propria voce nelle sedi adeguate, deve avere un suo disegno sul come affrontare queste criticità, deve progettare, proporre, fare pressione, far assumere responsabilità e denunciare eventuali inadempienze. Per fare tutto questo, per cercare di evitare una nuova ripartenza in cui la sciatteria e la disattenzione la facciano da padrone, serve una attività condivisa tra organizzazione sanitaria, amministrazione comunale, mondo della scuola e dei genitori. Serve una cabina di regia, che faccia capo al sindaco, e quel tavolo di lavoro permanente, che da tempo chiediamo e per il quale siamo pronti”.
“Ascoltiamo anche gli studenti che tante cose hanno da dirci – conclude la missiva dell’A.Ge. – vivendo direttamente sulla propria pelle tutte le difficoltà del momento. Solo mettendoci insieme con generosità, competenza ed umiltà possiamo fare la differenza e proteggere al meglio la riapertura della scuola nel nostro territorio”.