Giornata della memoria, FdI: “La città attende le scuse”. Gianesini: “Non siamo in un regime”

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Gli strascichi della polemica attorno alla Giornata della Memoria patrocinata dal Comune di Schio, sono arrivati sin dentro all’aula del consiglio, dove dall’opposizione di Fratelli d’Italia, il messaggio è stato più volte scandito a chiare lettere: “La città meriterebbe le vostre scuse per un’azione cerchiobottista e tutt’altro che pacificatoria”.

Oggetto del contendere, la presenza, in particolare ad uno dei vari eventi voluti per celebrare il ricordo delle immani sofferenze patite dagli ebrei durante la furia nazista perpetrata tra le mura dei lager, dello storico Ugo De Grandis: “La scelta di coinvolgere un sedicente storico in un’iniziativa calendarizzata dal Comune per le celebrazioni della Giornata della Memoria con la strenua difesa delle scelta da parte dell’assessore Gianesini e del sindaco – ha commentato a margine del dibattito il consigliere di Fratelli d’Italia, Gianmario Munari – ci lascia sbigottiti. Ne prendiamo atto, così come prendiamo atto del fatto che l’attuale amministrazione ha reclutato, non da ieri peraltro, un vero e proprio odiatore di professione. Le sue posizioni sono ben lontane dall’obiettività che dovrebbe contraddistinguere uno storico serio e libero da condizionamenti ideologici”.

Una figura già più vote contestata quella di De Grandis, noto, tra le altre cose, per uno studio approfondito sulla storia dei padri della resistenza scledense oltre che protagonista della querelle sul “Teppa”, ultimo componente ancora in vita del commando partigiano responsabile dell’episodio di sangue nelle carceri scledensi durante la notte tra il 6 e il 7 luglio 1945: “De Grandis adotta una lettura militante e faziosa – tuona duro il capogruppo Alex Cioni – sulle vicende legate alla guerra civile e al periodo storico in questione, contribuendo così ad alimentare una visione distorta e divisiva. A rendere il tutto ancora più paradossale è la contraddizione evidente con i principi del Manifesto della comunicazione non ostile, che la stessa amministrazione aveva approvato in aula cinque anni fa. Si tratta dell’ennesima dimostrazione di come, per mero interesse di parte, quei principi vengano facilmente disattesi quando non tornano utili. Noi, al contrario, riteniamo che eventi istituzionali così importanti e delicati debbano essere accompagnati da figure che promuovano una vera riflessione basata sul rispetto reciproco, senza pregiudizi ideologici o inutili quanto gratuite provocazioni”.

L’Assessore Gianesini alla presentazione di due libri dedicati alla Shoah,

Parole respinte con forza dall’Assessore alla Cultura Marco Gianesini: “Abbiamo creduto in un evento nel suo insieme, questo non significa sposare ogni teoria di De Grandis. Un modo plurale di concepire la città e le sue manifestazioni, nel rispetto democratico delle diverse idee: se dovessi arroccarmi sulle mie ed essere così censore come voi chiedete, forse neanche una sola delle vostre potrebbe mai trovare spazio. E’ successo e succederà ancora, con De Grandis e con chiunque porterà qualche buon contributo indipendentemente dal nome che porta”. Una vis polemica a far da filo conduttore ad una serata conclusa con le parole della sindaca Cristina Marigo, composta ma visibilmente indispettita da quel richiamo alla comunicazione non ostile, a suo dire maldestro: “A giudicare da come io stessa ed altri colleghi vengono spesso appellati anche da voi – ha replicato Marigo – direi che un ragionamento sul Manifesto, oltre che apprezzato, sarebbe soprattutto doveroso.