La storia divide ancora, Cioni: “Scelto il consulente storico sbagliato. Marigo: “Da FdI solo attacchi”


Domani Schio ricorda gli 80 anni dalla liberazione nazifascista, ma ancora le ferite non sono suturate. Non c’è 25 aprile o 6 luglio in cui nella città più popolosa dell’alto vicentino il ricordo delle vittime e le riflessioni di una guerra che ha profondamente segnato l’Italia intera, trovino un’umana sintesi comune. Oggetto dell’ennesima querelle, la scelta dell’amministrazione – in collaborazione con l’Anpi – di coinvolgere Ugo de Grandis in alcuni momenti celebrativi.
Una figura divisiva, per molti, quella dell’appassionato di storia finito agli onori della cronaca nazionale per quel “massa pochi” rivolto alle vittime della rappresaglia partigiana seguita all’uccisione di Giacomo Bogotto oltre che per la strage di Pedescala: “Ugo De Grandis – bacchetta Alex Cioni rappresentando il pensiero del partito è oggi protagonista delle iniziative pubbliche sostenute e patrocinate dall’Amministrazione Marigo: sarà lui a intervenire come relatore domani davanti agli studenti delle scuole superiori, con la presenza dell’assessore Gianesini a suggellare un’alleanza culturale sempre più evidente. A distanza di 80 anni, non si può continuare a parlare con i toni e le parole della guerra civile, come se non fosse mai finita. È ora di favorire concordia e pacificazione, nel rispetto delle memorie di tutti”. Parole che ritornano anche su quell’accordo di riappacificazione che proprio vent’anni fa sembrava aver messo un punto all’eterno scontro fra le anime della città: “Per una volta mi trovo d’accordo con il De Grandis – prosegue ancora Cioni – nel dire che quel patto non ha raggiunto il suo obiettivo. Ma non per mancanza di analisi storica, come sostiene lui, bensì per un vizio d’origine ben più profondo: l’obiettivo politico della sinistra non fu quello di storicizzare e pacificare, ma di mantenere il controllo della memoria collettiva. E oggi, alla luce di ciò che sta accadendo, è evidente che continuare a parlare di Patto di Concordia” non ha più senso.
Si dichiara invece sorpresa e rammaricata la sindaca di Schio, Cristina Marigo, dopo il nuovo ennesimo attacco di Fratelli d’Italia locale e nazionale – come la stessa spiega in un video: “Non posso che ritenerle strumentalizzazioni – ribatte la prima cittadina – dato che più volte abbiamo chiarito che De Grandis è stato coinvolto in alcuni momenti circoscritti, alcuni dei quali decisi da Anpi unilateralmente. La visione che De Grandis ha sui fatti dell’eccidio non è condivisa nè da me nè da alcuno nell’amministrazione che rappresento. Ci chiediamo quindi perché polemizzare su un percorso come quello che Schio ha fatto sul tema della Liberazione, proprio ottemperando, fra l’altro, ad un protocollo che lo stesso Ministero dell’Istruzione ha siglato con l’Anpi. Noi lavoriamo perchè il Patto di Concordia civica continua ad avere un valore per la città: ad affossarlo, piuttosto, è lo stesso Cioni”.