Laboratorio e serra di cannabis artigianale nel cuore di Schio. 36enne già libero
Le Fiamme Gialle “bruciano” un patrimonio di attrezzature per la coltivazione, produzione e confezionamento di sostanze illecite e svariati sacchetti colmi di marijuana quasi pronta per lo smercio. Operazione riuscita quella della Guardia di Finanza provinciale, a seguito della perquisizione di due appartamenti nella disponibilità di un vicentino di 36 anni che aveva messo in piede una fiorente attività illecita di produzione di droghe leggere, ma non solo. Sequestrati infatti anche dei flaconi con reagenti chimici che si utilizzano per produrre eroina, cocaina e anfetamine.
Una serra fai da te in un locale in pieno centro storico di Schio, passata inosservata fino a qualche giorno fa, quando i militari della tenenza scledense hanno fatto irruzione in un appartamento adibito anche a laboratorio. Con all’interno piante essiccate da rivendere e una strumentazione assortita per un valore di svariate decine di migliaia di euro.
Nonostante i sospetti mirati su D.P., vicentino di 36 anni e soggetto ritenuto a monte della rete di spaccio, probabilmente gli stessi finanzieri non si aspettavano di trovarsi di fronte a un “arsenale” di prodotti fertilizzanti, ventilatori di aerazione e pompe di irrigazione, box serra e varia strumentazione tecnologica d’avanguardia per produrre le sostanze illecite in tempi rapidi. In pratica una filiera completa, con essiccazione e confezionamento compresi.
Lo stupefacente prelevato dagli investigatori tra le prove prova consiste in 378 grammi di foglie di cannabis già essiccate appunto, 1 grammo di infiorescenza della stessa pianta, ma anche 35 grammi di salvia allucinogena – salvia divinorum la denominazione esatta – e funghi anch’essi allucinogeni. Inoltre, sono stati trovati anche 85 semi di canapa. Ciò che più ha sorpreso chi ha varcato la soglia dell’appartamento del centro scledense, però, è stato l’armamentario allestito in uno spazio ristretto di un ex salotto.
Vale a dire un bilancino di precisione, 3 essiccatoi, 51 flaconi di fertilizzante, 9 grinder, 100 cartine, 23 pastiglie di anidride carbonica, 3 pipe ad acqua “bong”, 7 lampade, 3 ventilatori, 5 kit per l’areazione dell’ambiente, 1 compressore, 1 vaporizzatore, 2 microscopi digitali, 4 igrometri, 4 pompe per l’irrigazione, 9 termometri digitali, 4 kit per misurazione del ph, 53 vasi e 17 confezioni di reagente.
In un secondo stabile sempre di proprietà dell’arrestato – e poi rilasciato a piede libero -è stata sequestrata una pistola elettrica, meglio conosciuto come taser, detenuta illegalmente. Il 36enne, infatti, non aveva mai ottenuto la prevista licenza per disporne. Essendo incensurato, ha per ora evitato il carcere ma dovrò rispondere di due denunce: la prima per coltivazione di sostanze stupefacenti, la seconda per detenzione abusiva d’armi.