Letame sparso di fronte alla sede scledense e bandiera rubata. La Lega denuncia
Manifesti elettorali strappati dai supporti per le pubblicità elettorali, una bandiera del Carroccio asportata dalla vetrina, chili di letame sparsi di fronte alla sede scledense. Quanto basta alla Lega locale per decidere di presentare una denuncia contro ignoti – anzi, più di una – in seguito ai fatti di lunedì scorso avvenuti a Schio, durante il comizio del vicepremier e leader di partito Matteo Salvini.
A inoltrare gli esposti per atti vandalici e imbrattamento il candidato sindaco Ilenia Tisato, che si è recata presso il comando dei carabinieri di Schio con la documentazione fotografica. Un secchio colmo di lerciume e un cartello dal contenuto esplicito, oltre al materiale biologico sparo e che lordato porta e vetrata, “concimano” una polemica destinata a fiorire, senza scomodare troppo Fabrizio De Andrè. Non si è in “Via del Campo”, infatti, ma in via de Pinedo, dove si trova il comitato preso di mira dai contestatori.
Si scopre infine che una terza denuncia, stavolta per furto, è stata inoltrata dopo aver riscontrato l’assenza di un drappo recante il vessillo della Lega, apposto tra la serranda a maglie di alluminio e la vetrata. Fatti di politica che sconfinano in episodi di cronaca, quindi, su cui si sono espressi tanto Salvini attraverso la sua pagina ufficiale quanto la portavoce scledense in corsa per le elezioni comunali scledensi. “E’ davvero una cosa indecente – si legge nella nota a firma di Ilenia Tisato – che a Schio ci siano continui reati di vandalismo. Noi ci battiamo sul tema della sicurezza perché la situazione sta degenerando ed è intollerabile pensare di lasciare cadere la nostra città nel degrado sociale mai visto prima”.
Al coro di sdegno si unisce anche il deputato vicentino Erik Pretto, che nei giorni scorsi ha raccolto di fronte al portone di casa – a Marano Vicentino – alcuni manifesti elettorali strappati dalle bacheche e stracciati. “Non si era mai arrivati – ha dichiarato – a
toccare le abitazioni, e con esse la sfera privata, dove ogni cittadino dovrebbe sentirsi sereno assieme alla propria famiglia. Si tratta di una chiara intimidazione, opera evidentemente di gruppuscoli di estrema sinistra operanti nel territorio dell’Alto Vicentino. Mi aspetto una condanna forte da parte del Comune, riservandomi di agire in tutte le sedi opportune per porre fine a un inaccettabile clima di tensione creato da personaggi politicamente radicalizzati, il cui intento è minare il normale confronto democratico”.