L’Isotta Fraschini del 1908 della famiglia Saccardo in mostra dopo cinquant’anni
A detta degli esperti dell’Historic Club è la più vecchia auto presente a Schio e riapparirà in pubblico – dopo un oblio durato cinquant’anni, nel corso dei quali è rimasta chiusa in cinque casse – il prossimo fine settimana a Padova: è una delle pochissime Isotta Fraschini rimaste al mondo. Classe 1908, di proprietà della famiglia Saccardo di Schio, sarà esposta per la prima volta questo fine settimana alla Fiera internazionale delle Auto e Moto d’Epoca della città del Santo, presso lo stand dell’Historic Club di Schio (Padiglione 1), esattamente nello stato di ritrovamento di cinquant’anni anni fa.
La storia di questa Isotta è incredibile. Nel 1958, alla collezione di vetture d’epoca di Gian Luigi Saccardo, mancava solamente una Isotta Fraschini. Quando iniziò a cercarne una con la fervente passione del collezionista, di Isotta Fraschini sportive costruite prima del 1910 ne rimanevano però, censite al mondo, appena quattro delle non più di cento mai prodotte: tre erano già chiuse in un museo ed una era di un collezionista australiano.
Il primo tentativo di Saccardo in Australia per recuperarla si scontrò con la volontà ferrea dell’allora proprietario, che non voleva cederla. Ma una nuova pista, insperata, si aprì in Argentina, dove, nascosta in un pagliaio, era emersa un’Isotta Fenc 10 del 1908. Il veicolo però non era in vendita direttamente: poteva solo essere scambiata solo con una Hispano-Suiza Alfonso XIII, un’automobile da corsa con adattamenti stradali che Gian Luigi Saccardo riuscì a scovare in Francia. Così, l’Isotta superò nuovamente l’Oceano, sbarcando nel porto di Genova nel 1959 e divenendo, in un solo istante, la Monna Lisa della collezione di famiglia.
La vita avventurosa dell’Isotta non finì, però, lì. Fu infatti trasferita a Schio nell’officina dove Saccardo restaurava le sue vetture con la collaborazione di Elio, il fido ed esperto meccanico. Nel 1969 per motivi aziendali e familiari l’Isotta fu smontata, riposta e divisa in cinque casse. In seguito alla scomparsa quest’anno di Gian Luigi Saccardo, per volere del figlio Girolamo l’Isotta è però è uscita dalle casse, è stata rimontata e parzialmente restaurata e ora si mostrerà in tutta la sua nobiltà e bellezza a tutti gli appassionati.