Lutto per il mondo del sociale, è mancata Roberta Battocchio
Il mondo delle associazioni, delle cooperative e l’amministrazione comunale scledense sono in lutto per la scomparsa di Roberta Battocchio, storica dirigente comunale dei servizi sociali. Vera e propria anima del sociale a Schio per tanti anni, avrebbe compiuto 61 anni a dicembre. Era ammalata da un paio di anni, durante i quali ha lottato con grande tenacia per la propria vita.
Aveva lasciato il lavoro per questo due anni fa e poi era andata direttamente in pensione, rimanendo comunque nel cuore di quanti avevano collaborato con lei nei molteplici progetti ed iniziative che hanno contraddistinto questo assessorato dalla fine degli anni ’90. Capo ufficio per il coordinamento degli assistenti sociali e per la progettazione del sociale, era laureata in servizio sociale. Aveva iniziato la sua carriera negli anni ’90 come assistente sociale a La Casa, poi fra il ’96 e il ’97 era entrata in forza al Comune.
Affidabile e concreta, nel ricordo di chi ha collaborato con lei emerge come una figura che è stata capace di grandi progettualiltà e di cogliere in anticipo i grandi temi che richiedevano l’attenzione dell’amministrazione comunale. FRa le altre cose, era stata l’artefice dell’apertura dello Sportello Famiglia.
Dalla dalla spiritualità pronfonda, teneva un blog di poesie, riflessioni, “quasi preghiere” e tautogrammi. Il suo ultimo pensiero, pubblicato risale a soli quindici giorni fa e suona quasi come un testamento lasciato in particolare a chi opera nel sociale. Dopo aver ricordato le “pratiche di cittadinanza che hanno promosso dialogo e fatto crescere competenze positive nel nostro territorio”, nel testo si augura infatti che tanta ricchezza non passi sotto silenzio. “Ciò che non si fa oggi in termini di accoglienza, di inclusione sociale, di attenzione ai nuovi bisogni che emergono (minori, giovani), amplifica i problemi e può cambiare il volto di una città, portando un degrado e un’indifferenza che alla fine penalizzano tutti i cittadini”.
Roberta Battocchio lascia il marito Luigi Girotto (insieme furono una delle prima famiglie affidatarie dell’Alto Vicentino) e le figlie Maria (che è consigliere comunale con il Partito Democratico), Giovanna e Caterina, nonché l’amatissimo nipotino. Non è ancora nota la data del funerale.