Educare i bambini alla sostenibilità. Massimo Giacomello e il progetto “Tarty Plastic Free”
Massimo Giacomello non è solo il titolare dell’azienda Giacomello Arte, attiva nel campo delle premiazioni artistiche e culturali. È anche l’ideatore del progetto “Tarty Plastic Free”, di cui ha parlato ai microfoni del programma di Radio Eco Vicentino “Start Up“.
Come è nato il tuo progetto?
“Circa tre anni fa ho deciso di affrontare il tema della plastica. Tutto è nato perché avevo del tempo libero, eravamo in lockdown. Allora ho pensato: ‘Cosa posso fare per non annoiarmi?’. A quel punto, insieme al sindaco di Malo Moreno Marsetti, ho pensato di regalare ai bambini delle scuole elementari una borraccia che avesse un soggetto particolare. Mi sono inventato la storia di una tartaruga, di nome Tarty, che rimane imprigionata all’interno di una bottiglia di plastica. E da lì si è sviluppato il progetto”.
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E come è stato realizzato il personaggio di Tarty?
“Ci siamo ispirati ai disegni che abbiamo trovato in internet. L’abbiamo scopiazzata, è stata colorata e l’abbiamo anche brevettata. Da lì è nata la sua storia, sulla quale vogliamo anche realizzare un libro. Perché il nostro progetto non si esaurisce con una borraccia regalata ai bambini. Esso è nato appositamente per gli alunni delle scuole elementari. Noi andiamo nelle classi a raccontare la storia di Tarty, coinvolgendo attivamente i bambini”.
Quali sono le altre componenti del progetto?
“Ad ogni bambino doniamo il gioco del riciclo, che è simile al gioco dell’oca. Ad ogni bidoncino disegnato lungo il percorso corrisponde un determinato rifiuto. È un gioco molto istruttivo, grazie al quale i bambini iniziano ad abituarsi alla logica del riciclo. Il nostro obiettivo è quello di creare una schiera di ragazzini che, nel momento in cui iniziano le scuole medie, siano preparati e consapevoli. A questo proposito ci impegniamo a sensibilizzare i bimbi verso alcuni specifici obiettivi, come il riutilizzo delle borse della spesa e l’impegno a non sprecare acqua e cibo. Stiamo anche realizzando dei peluche che raffigurano i personaggi della storia di Tarty”.
Come si articola il progetto nel percorso dalla prima alla quinta elementare?
“In prima elementare introduciamo il problema della plastica, parlando della famosa isola che ogni giorno aumenta le sue dimensioni. Iniziamo sempre il nostro racconto scusandoci per quello che noi grandi stiamo facendo all’ambiente. E i bambini rimangono a bocca aperta, perché non sono abituati a questo genere di discorsi. Li obblighiamo a riflettere. Per quanto riguarda la seconda elementare, iniziamo a raccontare la storia di Tarty e del suo amico fenicottero, lanciando anche dei messaggi inclusivi. In terza introduciamo il personaggio di un’ape, alla quale piace tanto usare la bicicletta e l’auto elettrica. E poi la storia prosegue in quarta e in quinta, arricchendosi di ulteriori capitoli”.
Gabriele Silvestri