I carabinieri riescono a disarmare un 34enne mentre brandiva un coltello verso i genitori
Con ancora negli occhi le immagini dei telegiornali sul dramma di San Martino di Lupari, con due anziani ultraottantenni aggrediti – uccisa una donna di 84 anni, Maria Angela Sarto, gravissimo il marito Giorgio Miatello, di 89 -, un episodio di violenza all’interno delle mura domestiche che poteva raggiungere altrettanto tragiche conseguenze si è registrato in Altovicentino, a Malo, nei giorni scorsi, e più precisamente nel giorno di Santo Stefano.
Solo l’intervento dei carabinieri della stazione locale ha potuto scongiurare un fatto sangue, con i militari a disarmare un 34enne che minacciava in quel momento i genitori con un coltello da cucina. Il giovane uomo versava in stato confusionale, almeno secondo la testimonianza offerta dai militari che hanno fatto irruzione in casa dopo la segnalazione raccolta al numero 112 e l’invio repentino di una pattuglia.
Il figlio della coppia di pensionati è stato arrestato in flagranza di reato nell’immediato, e trasportato coattivamente in caserma in attesa delle disposizioni della Procura di Vicenza. Maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale i capi d’accusa a lui imputati, ma l’importante era allontanare subito il cittadino maladense dall’abitazione dei genitori (conviventi con il figlio) per la loro incolumità personale.
Alle minacce esplicite, brandendo il coltello da cucina, fortunatamente non ha fatto seguito un’aggressione fisica, ma solo grazie all’intercessione dei carabinieri che hanno proceduto a disarmarlo applicando i protocolli conosciuti, nonostante la “resistenza attiva” dell’uomo. L’arma impropria è stata sottoposta a sequestro. Generalità e altri particolari relativi all’arrestato non sono stati resi noti per il momento, in ragione del dovuto riserbo per le indagini in corso e per la riservatezza garantita alle vittime delle minacce da parte del proprio congiunto.
All’indomani del concitato episodio e dopo una prima notte trascorsa in cella di sicurezza, il 34enne preso in consegna dai carabinieri della compagnia di Schio è stato accompagnato in carcere a Vicenza nella casa circondariale, in attesa dell’udienza di convalida avvenuta poi solo stamattina. Il giudice preposto, valutata la pericolosità soggetto sulla base dei rilievi relativi alla vicenda familiare e alla concreta possibilità di reiterazione del reato, ne ha confermato lo stato di detenzione fino a nuovo ordine.