Frode nel volantinaggio porta a porta: nei guai imprenditore indiano con base a Malo

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Sequestro imponente a tutela dell’erario pubblico da parte della Guardia di Finanza e a scapito di un imprenditore attivo nel settore della distribuzione porta a porta di pubblicità, sospettato di aver messo in atto una frode fiscale continuata. Sede dell’attività a Malo, da dove un cittadino indiano coordinava le “squadre” di incaricati di inserire opuscoli di natura commerciale nelle cassette della posta di cittadini.

Gli indagati, al termine delle indagini portata a termine nei giorni scorso dalla Compagnia di Schio, sono in tutto tre. Nei loro confronti sono scattati – su autorizzazione della Procura di Vicenza – sequestri multipli di denaro da ben 10 diversi conti correnti e di 14 immobili dove si ritiene venissero investiti i proventi degli affari illeciti.

Una condotta irregolare non certo inedita quella ipotizzata dai finanzieri scledensi, che poi hanno scrutato attentamente tra cifre e destinazioni del valzer di documenti e conti bancari, ricostruendo la rete fraudolenta. Composta da più soggetti ingaggiati come prestanome – tutti asiatici, connazionali e conoscenti del principale indagato -, due dei quali messi a capo di ditte individuali risultate di fatto fittizie e utili quindi solo per evadere attraverso un giro di fatturazioni fasulle.

Indagini affidate al Gruppo di finanzieri di Schio

In altre parole, le cosiddette “società cartiere”. In tal modo, l’attività finale di volantinaggio in strada e casa per casa risultava più redditizia, risparmiando sulle tasse – da qui la frode conclamata -, portando una turbativa al libero mercato. La stima delle Fiamme Gialle sulle somme di anno in anno indebitamente incamerate attraverso l’evasione fiscale di fatto si aggira sui 350 mila euro, “tesoretto” da recuperare anche attraverso i sequestri preventivi sopracitati, ai fini di confisca in caso di condanna definitiva degli indagati.