Minaccia la moglie con un coltello da cucina. Allontanato dai carabinieri
Allontanamento d’urgenza quello disposto nel pomeriggio ieri per un uomo di 43 anni di Malo, prelevato in casa propria dai carabinieri della locale stazione dell’Arma a scopo preventivo su disposizione della Procura di Vicenza.
Nei giorni precedenti, infatti, sembra che almeno due episodi di minacce si fossero verificati nell’abitazione che il soggetto condivideva fino a ieri con la moglie e due figlie minorenni: in uno dei questi l’esagitato era arrivato a brandire un coltello da cucina contro la convivente, minacciandola di morte.
Un brutto e pericoloso episodio giunto al culmine della doppia violenta lite tra i coniugi avvenuta nell’arco di appena 24 ore, nelle serate di mercoledì 17 e giovedì 18 giugno, come registrato dai militari dell’Arma, intervenuti in entrambi i casi a sedare gli animi accesi oltre misura. A chiamare le forze dell’ordine era stata la stessa donna di casa in entrambe le occasioni, spaventata per l’atteggiamento iracondo del marito 43enne, temendo gesti inconsulti. Il tempestivo intervento dei carabinieri ha permesso ai sequestrare l’arma da taglio ad uso domestico ma che poteva rivelarsi strumento di minaccia se non di aggressione in caso il litigio degenerasse ulteriormente.
Proprio i militari della stazione di Malo avrebbero quindi prospettato alla vittima delle minacce la necessità di procedere alla denuncia, in modo di attivare le procedure di sicurezza contenute del decreto legge “Codice Rosso” introdotto la scorsa estate a tutela dei soggetti più deboli. Al primo aiuto offerto dagli uomini in divisa la moglie aveva optato per evitare di presentare denuncia, rivedendo la sua decisione il giorno seguente dopo la nuova aggressione a livello verbale e lo stato di tensione costante.
Grazie alla querela i militari che fanno capo alla compagnia carabinieri di Schio hanno potuto intervenire tempestivamente, notificando al marito irascibile il divieto tassativo di avvicinamento alla consorte. Un provvedimento d’urgenza disposto dalla Procura che ha imposto all’indagato di trovare una nuova sistemazione. Il 43enne maladense dovrà rispondere del reato di minacce in vesti di indagato in stato di libertà. Le sue iniziali non vengono in questo caso rese note per tutela dei minori coinvolti nella vicenda familiare.