Provoca un incidente, poi fugge e abbandona la sua auto e ne simula il furto
I Carabinieri della stazione di Malo sono oramai sicuri di avere in mano prove inconfutabili che porteranno alla più che probabile condanna di un cittadino italiano di 34 anni residente nell’Altovicentino (cittadino italiano), coinvolto in un incidente stradale nei giorni scorsi nel territorio di Malo.
Lui stesso avrebbe provocato la collisione tra due vetture, in “vesti” di conducente della sua Volkswagen Golf, per poi fuggire senza prestare soccorso all’automobilista rimasta ferita all’interno dell’altra vettura. Chi si trovava alla guida della Golf, in una serata di luglio, non si era nemmeno fermato, allontanandosi da via Trento, scenario del tamponamento, e una persona in difficoltà. Per poi abbandonare il veicolo poco lontano e, secondo la versione dei militari, fingere di aver subito il furto dello stesso a motore mezzo di sua proprietà.
L’indagato in quei giorni era giunto fino al punto di presentarsi in persona in caserma per denunciarne la “scomparsa” per mano di improbabili sconosciuti, a distanza di giorni e dopo la visita dei carabinieri che lo avevano rintracciato nel frattempo, per chiudere il cerchio. Un cerchio però mal disegnato che al momento gli è costato la denuncia per simulazione di reato oltre che per omissione di soccorso e, infine, per lesioni personali colpose. Il giovane uomo alla guida della Golf di colore nero, infatti, avrebbe tamponato la vettura che lo precedeva, provocando danni a entrambi i veicoli oltre fle erite a una donna del posto, poi andata in pronto soccorso e dimessa in seguito con prognosi di guarigione di 12 giorni.
Oltre alle denunce a suo carico il 34enne dovrà anche far conto con la coscienza e con chi ne conosce l’identità – non resa nota in virtù delle indagini in corso e fino alla sentenza – , visto che il non aver prestato assistenza alla donna rappresenta un atto grave da ogni punto di vista, non solo sul piano giuridico. Dopo l’incidente di via Trento, come spiega la nota del comando di compagnia di Schio, l’uomo avrebbe lasciato l’auto a due chilometri di distanza, chiusa a chiave, per poi allontanarsi a piedi.
I militari hanno subito documentato come il mezzo si presentava visibilmente danneggiato nella parte anteriore e fiancata destra, come conseguenza dell’incidente stradale, riuscendo dalla targa del veicolo a identificarne il proprietario. Quella stessa notte, poi, una pattuglia lo ha raggiunto nella propria abitazione, trovandosi di fronte un soggetto che negava ogni addebito in merito allo scontro stradale e anzi, affermando di essere stato vittima del furto della macchina incidentata.
Tutto falso, secondo gli attenti operatori dell’Arma che hanno ricostruito la vicenda senza tralasciare alcun dettaglio, consegnando in Procura a Vicenza un “carnet” di prove ritenute assai solide per portare alla conferma del reato di simulazione di reato da parte del 34enne vicentino, il cui comportamento è da censurare anche sul piano etico per non aver prestato aiuto a una donna che poteva aver subito danni peggiori. All’indagato, nel frattempo, è stata ritirata la patente di guida in attesa del processo a suo carico.