5 anni dalla scomparsa di Regeni: Marano, una borsa di studio per chiedere verità e giustizia
Ricorre oggi il quinto anniversario della scomparsa in Egitto di Giulio Regeni. Il Comune di Marano Vicentino – che da tempo ha scelto di affiancare i genitori del ricercatore friuliano barbaramente torturato ucciso al Cairo (Egitto) nella loro ricerca di verità e giustizia – nell’ultimo Consiglio comunale di lunedì 18 gennaio ha approvato un ordine del giorno che proponeva l’intitolazione di un luogo pubblico, evento o rassegna alla memoria di Regeni, per non dimenticare e per continuare a chiedere verità e giustizia.
Si tratta di un gesto politico che, se condiviso da molte città italiane, potrebbe diventare una forma di pressione verso i Governi italiano ed egiziano, a favore di una risoluzione del caso.
In particolare, il Comune di Marano, intende intitolare a Giulio Regeni anziché una strada, le borse di studio che vengono consegnate ogni anno alle studentesse e agli studenti meritevoli: simbolo vivo della ricerca di verità e giustizia e di passaggio della memoria anche alle più giovani generazioni. Inoltre, nei prossimi mesi sarà dipinta di giallo una panchina nel parco Marco Dal Bianco, in memoria di Giulio.
“Siamo al fianco di Claudio, Paola, Irene e dell’avvocato Ballerini, perché questa battaglia di impegno civile ha a che fare con i diritti e le libertà fondamentali di ciascuno di noi. Accettare che questi siano calpestati e offesi senza pretendere che siano ristabilite verità e giustizia significa accettare che tutto ciò possa accadere di nuovo. Non lo possiamo permettere, per Giulio, la sua famiglia, per tutti i Giuli e le Giulie del mondo”, sottolinea il Sindaco, Marco Guzzonato. Oggi il primo cittadino di Marano, nella seduta di Consiglio Provinciale a Vicenza, è intervenuto ricordando “che da cinque anni il popolo giallo pretende, assieme alla famiglia Regeni e all’avvocato Ballerini, verità e giustizia per Giulio Regeni”.
Il Comune di Marano si è da subito unito alla richiesta di verità e giustizia per l’omicidio di Giulio, esponendo lo striscione giallo sulla facciata del Comune già dal 25 febbraio 2016. Ha inoltre aderito alla scorta mediatica, esposta nella Biblioteca civica, dove si possono anche acquistare i braccialetti gialli, in adesione alla causa. Nel 2018 il premio culture “Ca’ Alta” è stato assegnato a Paola Deffendi e Claudio Regeni, genitori di Giulio. “La morte di Giulio è purtroppo solo la più evidente di molte morti e incarcerazioni attuate dal regime egiziano a fini repressivi – è stato sottolineato dal consigliere Alessandro Cogollo durante il Consiglio comunale -: chiedere verità e giustizia per Giulio significa farlo per tutti gli uomini e le donne ingiustamente imprigionati, torturati, uccisi dallo stato egiziano. Tra loro ricordiamo l’incarcerazione di Patrick Zaki, attivista e ricercatore egiziano, studente a Bologna, in detenzione preventiva dal 7 febbraio 2020”.