Oggi l’addio a Carlo Saccardo, investito dal camioncino. Autista indagato per omicidio stradale
Giornata di lutto e di profonda tristezza oggi a Marano Vicentino, dopo la costernazione che da martedì ha pervaso l’intera comunità alla notizia della morte di Caro Saccardo, 48enne del paese, in un incidente stradale avvenuto a Zugliano. Dopo la concessione del nulla osta alla sepoltura da parte della Procura di Vicenza – non è stata ritenuta necessaria l’autopsia – oggi pomeriggio alle 16 si terranno le esequie nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Annunziata.
A Marano si attende quindi un pomeriggio dedicato all’operaio della Cartiera Burgo di Lugo di Vicenza, dove ogni mattina, sempre di buona lena, si recava in bicicletta a conferma dell’attitudine a praticare sport che caratterizzava Carlo, conosciuto nell’ambito delle corse podistiche, con particolare predilezione per quelle in montagna. Spesso, infatti, il 48enne cresciuto nella cittadina dell’Altovicentino dove ha sempre vissuto anche da adulto si presentava al via delle competizioni più frequentate dagli appassionati del genere.
La sua mountain bike, su cui saltava in sella ogni giorno con qualsiasi meteo al mattino presto, è rimasta incastrata sotto il camioncino che lo ha investito martedì alle 7.35 di fronte agli impianti sportivi, in via della Libertà a Zugliano. Intorno alla vittima del violento investimento, che secondo i rilievi è avvenuto in prossimità del passaggio predisposto per l’attraversamento ciclopedonale sulla nuova pista ciclabile, si sono prodigati a lungo i soccorritori del 118. Pronta a fianco, atterrata sul parcheggio del campo di calcio, anche l’eliambulanza giunta da Verona che in caso di rianimazione riuscita sul posto avrebbe subito preso in carico il ferito. per trasportarlo via cielo in terapia intensiva al San Bortolo.
Purtroppo, però, l’anima di Carlo Saccardo quel volo verso il cielo lo aveva già intrapreso senza possibilità di ritorno, morendo sul colpo a causa dei politraumi subiti durante l’impatto sul mezzo commerciale. Per i carabinieri e per il procuratore non sussisterebbero dubbi sulla dinamica tali da ordinare un esame sul corpo del maranese, permettendo così ai familiari di disporre della salma del congiunto, senza ulteriori dolorose attese. La vittima dell’incidente non era sposata e non aveva figli. Dell’organizzazione delle esequie si sono occupati i fratelli, Marco e Dario Saccardo, che oggi accompagneranno il feretro insieme agli altri parenti più vicini e agli amici assortiti di Carlo, affranti per quest’ultima salita da affrontare insieme a lui. Tanti, come è facile immaginare, anche i messaggi di cordoglio, in questi giorni, dedicati a ricordare una persona riservata ma che nel tempo libero sapeva farsi benvolere, in particolare nel corso delle “avventure” trascorse con chi condivideva le sue stesse passioni.
Per quanto riguarda invece la posizione dell’investitore, P.B., vicentino di 52 anni residente a Calvene, era scontata fin da martedì mattina la denuncia poi ratificata per omicidio stradale. Stava viaggiando in direzione Thiene, a velocità probabilmente non sostenuta dopo aver affrontato la rotatoria, ma comunque in accelerazione. Non avrebbe visto il ciclista impegnare l’attraverso pedonale, colpendolo in pieno con la motrice del suo autocarro Iveco carico di bibite e arrotando la mountain bike mentre il corpo dell’operaio veniva sbalzato sul parabrezza. Poi i soccorsi immediati, lo shock visibile, i conti con la propria coscienza nelle terribili ore successive, con la prospettiva di affrontare un percorso di giustizia che lo vedrà quindi imputato per aver provocato una tragedia, seppure senza intenzione, uccidendo uno sconosciuto che come lui si recava sul posto di lavoro.