Barbiere di Marano bloccato a Cuba con altri italiani: l’appello sui social
Da qualche giorno Giuseppe Miglioranza, barbiere 35enne residente a Marano Vicentino, si trova in una situazione di “libertà limitata” in un hotel poco distante da l’Havana, Cuba. Partito per una vacanza il 7 marzo scorso, Giuseppe sarebbe dovuto rientrare una settimana dopo ma il volo gli è stato cancellato e così i successivi che aveva provato a prenotare. Alloggiava in una casa/famiglia ma tre giorni fa la polizia locale lo ha caldamente invitato ad abbandonare la struttura: in poche ore è stato portato in un hotel assieme ad altri connazionali e altri europei.
Recatosi in ambasciata per chiedere supporto, ha trovato con sua sorpresa ben poco ascolto. “C’è un volo questo sabato, il costo è di circa 5mila euro che al limite almeno in parte potremmo prestarti” gli hanno detto i funzionari. “Da quel primo tentativo – ci dice Giuseppe che con un po’ di fatica abbiamo raggiunto telefonicamente – l’ambasciata ha risposto più nemmeno al telefono. Altri Italiani che si sono rivolti agli uffici consolari dopo di me hanno addirittura trovato le porte chiuse. Da alcuni giorni fuori dall’hotel ci sono delle guardie che non ci consentono nemmeno di uscire per una bottiglietta d’acqua e per prelevare: l’hotel costa circa 50 euro al giorno e altri connazionali qui con me non hanno nemmeno i soldi per chiamare o ricevere telefonate dai familiari e dormono nella hall”.
Pubblicato da Geppe Miglioranza su Venerdì 27 marzo 2020
La sua denuncia è arrivata via Facebook tramite alcuni video che vedono il ragazzo raccontare live la sua disavventura: video che stanno girando grazie al supporto di amici e conoscenti preoccupati per lui. “Il timore è che cada la connessione o che in qualche modo ci sia proibito comunicare: – afferma ancora Giuseppe – io parlo un po’ di spagnolo e me la posso cavare per qualche giorno, ma ho paura per altri italiani più anziani che vedo assolutamente smarriti. Altre ambasciate stanno portando assistenza ai loro cittadini e organizzano voli di rientro, qui nessuno si è fatto più vivo”.
La situazione pare poi essersi evoluta nelle ultime ore. “Mi ha chiamato il vice ambasciatore. – ha scritto nell’ultimo post – Non posso dirvi molto sulla telefonata, aspetto arrivare a casa. Comunque si scusa e mi ha chiesto se posso raccogliere i nomi e passaporti degli italiani qui. Ps Alitalia. Non ci sono parole. Comunque è stato gentile ma non sanno dire niente di nuovo o confermato fino a lunedì ma il 2 aprile Cuba chiude tutto. E spero il mio volo resti in piedi altrimenti sono fritto”.
Ai tempi del Coronavirus ci sono anche questi danni collaterali: se le istituzioni si sono attivate, “Geppe” può ringraziare la piattaforma social che gli ha consentito di accendere un riflettore sul suo caso.