Caos-vaccini: centinaia di persone in attesa per ore. Sul posto i carabinieri. VIDEO
Alla fine poco prima delle 18 per evitare assembramenti son arrivati anche i carabinieri a Marano Vicentino, dove al punto vaccini allestito da pochi giorni nella palestra comunale di via Marconi si son verificati per tutto il giorno assembramenti e lunghe code, soprattutto di persone anziane in attesa del proprio turno. Oltre 200 le persone assiepate, impossibilitate a mantenere le distanze e con anziani di 85 anni in fila anche per tre-quattro ore, specie nel pomeriggio. L’orario è stato prolungato fino alle 22.
E’ una giornata di follia e disorganizzazione quella che si è vista oggi in via Marconi, con una folla di ottuagenari (molti col bastone, alcuni col deambulatore o in carrozzina), ma anche persone con disabilità e i loro accompagnatori in attesa per ore del proprio turno. Intorno all’una i ritardi per accedere a una delle otto linee di vaccinazione attive erano arrivati a due ore, salite a tre ore nel pomeriggio, con tanti che hanno rinunciato e se ne sono andati, altri che dopo lunghe attese si son sentiti dire dai bravissimi volontari degli alpini e dei fanti di andare a casa per ritornare più tardi. Il tutto con il distanziamento inesistente.
A provocare il caos generale, la scelta (sventurata) dell’Ulss di aprire all’accesso diretto (senza prenotazione) per gli anziani del 1935 che non avevano ricevuto la convocazione. Una decisione resa pubblica solo ieri pomeriggio (prima sul sito, poi con un comunicato ai media e sui social, ieri sera alle 18,30) che, insieme a quella di convocare disabili dei centri diurni e i loro familiari, ha provocato il collo di bottiglia nell’accesso. Le persone con appuntamento sono così slittate dopo quelle senza. Dentro, il lavoro indefesso di infermieri e medici. “Andremo avanti finché resistiamo, anche dopo l’orario” ha affermato la dottoressa Lucia Pavinati, chiamata oggi a coordinare il centro.
Ad aumentare la confusione, la convocazione arrivata via telefono per oggi anche per gli accompagnatori di persone con disabilità e gli operatori e gli ospiti dei centri diurni per disabili di alcune realtà dell’Alto Vicentino.
Il malcontento è serpeggiato per tutta la giornata: in molti (in particolare i figli e i parenti di anziani) hanno sfogato la rabbia sui social. E se da un lato è stata comunque encomiabile la compostezza e la pazienza da parte di molti ottantenni, dall’altra sicuramente è mancata da parte dell’Ulss la percezione della quantità di persone che potevano arrivare.
Sul posto, per tutto il giorno è stato presente anche il sindaco di Marano Marco Guzzonato. “Ho chiesto ai responsabili della campagna vaccina dell’Ulss 7 di venire a vedere: in queste condizioni non si può operare. Li sto aspettando proprio in questi minuti – ha spiegato il sindaco al telefono intorno alle 19 – perché Marano ha messo a disposizione gli spazi e i volontari, ma ci devono essere garanzie di una gestione ordinata e sicura, sennò non son disponibile a continuare. L’Ulss ha fatto convocazioni aggiuntive per categorie che io ho saputo solo leggendo i messaggi sui telefoni da parte delle persone che erano in attesa”.