Comunità scossa dopo la morte violenta della mamma di 42 anni. Attesa l’autopsia
L’unica certezza assoluta in mano agli inquirenti, fino ad ora, è che Anna Filomena Barretta è morta in quella che era stata la sua camera da letto, a causa di un colpo di pistola alla testa. La donna, di 42 anni e originaria della Puglia, si sarebbe sparata martedì mattina con l’arma del marito dal quale si stava separando, la guardia giurata Angelo Lavarra. Arma detenuta regolarmente, in un posto noto a entrambi. Solo le indagini tecnico-scientifiche in corso, in particolare i residui di polvere da sparo e le impronte digitali, unitamente al referto dell’autopsia prevista in queste ore, potranno dare risposte certe sull’ipotesi primaria (ma non esclusiva) di suicidio.
“Tutta la comunità di Marano è costernata – ha affermato il sindaco Marco Guzzonato nelle ore successive alla tragedia -, noi come amministratori e gli assistenti sociali siamo a disposizione della famiglia per qualsiasi cosa. Faremo la nostra parte”. Un dramma familiare che ha sconvolto i maranesi, senza avvisaglie evidenti raccolte da amici e conoscenti della coppia al di fuori della recente e delicata fase di separazione che Anna Filomena e Angelo stavano vivendo. La vittima, che lavorava come commessa al centro commerciale Thiene al Carrefour, conviveva con uno stato di sofferenza ma non aveva mai manifestato intenzioni estreme, nè lasciato poi alcun messaggio. Una volta effettuato l’esame autoptico sarà possibile fissare la data del funerale.
L’ipotesi più probabile, sentito per ore l’ex marito straziato dal dolore, propende per il gesto volontario. Avvenuto, secondo la ricostruzione, nell’abitazione di via Aldo Moro alcuni minuti dopo un acceso diverbio tra gli ex coniugi, padre e madre di due bambine. A chiuderlo, tragicamente, una pistola Beretta riposta in un armadio.