Intervento ok sulle sponde del Timonchio erose dal maltempo. Investiti 600 mila euro
Con la conclusione dell’anno 2021 si sono completati i lavori di sistemazione e rinforzo delle sponde del torrente Timonchio in località San Pietro, agendo in sicurezza sugli argini messi a dura prova a partire dal 2010 dalle piogge straordinarie. Si tratta di un’opera di “vitale importanza”, usando parole del delegato della giunta regionale, in termini di prevenzione degli eventi atmosferici avversi possibili e futuri.
Il tratto in questione si trova nel comune di Marano Vicentino ed è stato portato a termine con la Regione Veneto come committente, impiegando risorse pubbliche dell’ente per circa 600 mila euro, come reso noto in queste ore dall’assessore regionale alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin.
“Si è trattato di un cantiere curato dalle strutture regionali del Genio Civile di Vicenza – spiega Bottacin, in questo caso in vesti di referente per il Dissesto Idrogeologico – che rientra all’interno di una serie di interventi progettati e portati a termine lungo l’asta del fiume Bacchiglione e dei suoi affluenti a seguito delle devastanti piene che avevano interessato il territorio negli anni scorsi, in particolare nel 2010 dove si erano registrate portate che non si verificavano dal 1966 e che avevano portato a diverse rotture arginali”.
Andando a ritroso all’alluvione dell’autunno del 2010 l’Altovicentino fu sostanzialmente risparmiato da danni di ampia portata come quelli invece patiti pochi chilometri più a sud nella stessa provincia berica, ma in alcuni segmenti poi individuati con accuratezza anche il torrente che attraversa tra la altre le città di Schio e Malo aveva “sofferto” in più punti lungo i circa 20 chilometri del suo corso. Pur senza conseguenze disastrose come quelle verificatesi in altre località, anche il tratto superiore del torrente Timonchio, infatti, era stato messo a dura prova delle acque abbondanti che avevano provocato estese e profonde erosioni degli argini.
“Ad accentuare gli effetti negativi della corrente sulla integrità delle difese – ha aggiunto l’assessore – ha contribuito anche il preesistente assetto non corretto del profilo dell’alveo regolato dai salti disposti lungo l’asta idraulica. Anche per questo, in sede di ricostruzione delle difese si è provveduto a rimodellare la linea del corso d’acqua attraverso modeste ma decisive correzioni delle quote di sfioro di alcuni salti di fondo. Anche platee e controbriglie sono state notevolmente rinforzate – prosegue Bottacin – attraverso la posa di massi di grandi dimensioni atti a dissipare l’enorme energia che si sviluppa sui salti di fondo”.