Sullo sgombero di Via Puccini, l’accusa di Pretto: “Si è aspettato troppo e si è fatto troppo poco”
A Marano Vicentino tiene banco ormai da più di una decina di giorni la vicenda dell’evacuazione forzata di alcuni immobili in Via Puccini, misura cautelare adottata dopo un sopralluogo dei Vigili del Fuoco che aveva riscontrato come le fondamenta degli edifici in loco, risalenti mediamente ad una settantina di anni fa, fossero fortemente compromesse a causa di infiltrazioni che lentamente ne hanno compromesso la stabilità.
Sette le unità immobiliari, compresi due esercizi commerciali, che loro malgrado hanno dovuto sgombrare rapidamente in attesa degli approfondimenti del caso. Una situazione grave sulla quale però il Sindaco Marco Guzzonato ha voluto subito spendere toni rassicuranti spiegando che, da ulteriori verifiche, non risulterebbero nella via in questione, altre case a rischio: “E’ da escludere – dichiara il primo cittadino rieletto per un secondo mandato – che altre porzioni di tombinatura del rio delle Pietre, in particolare quella di via Canè, abbiano problemi analoghi, dato che i manufatti di copertura della roggia sono più recenti e non presentano punti deteriorati. Anche la situazione del tratto di piazza Silva appare meno delicata. Nel frattempo, stiamo valutando e proponendo diverse soluzioni abitative temporanee alle due anziane persone che risiedono lì da sempre e che nel frattempo si stanno appoggiando a parenti. Vista la situazione delicata, anche dal punto di vista psicologico, e l’età delle persone, non tutte le soluzioni sono adatte. Ci stiamo dedicando quindi a valutarle attentamente assieme ai parenti. Le stesse considerazioni tecniche che inizieranno ad arrivare dai tecnici strutturisti ci faranno capire se le problematiche statiche si risolveranno nel giro di un paio di mesi oppure in periodi più lunghi, ed anche questo elemento va considerato nella scelta delle sistemazioni temporanee, in modo da ridurre il più possibile il disagio per queste persone ed evitare doppi traslochi”.
Considerazioni che si abbinano ad una frecciatina nei confronti del deputato leghista maranese Erik Pretto che, appresa la notizia dello sgombero, aveva subito chiesto un tavolo tecnico proponendosi come parte attiva per trovare rapidamente una soluzione abitativa temporanea per i concittadini sfrattati: “In questo frangente l’aiuto di tutti è benvenuto – chiosa Guzzonato – certo sono molto meno utili il presenzialismo e gli annunci roboanti di chi dichiara già risolto il problema. In questi anni, non a caso, abbiamo già promosso un tavolo di lavoro per affrontare il problema, affidando al deputato Pretto e al Consigliere regionale Zecchinato il compito di redigere una proposta di legge in merito, sulla quale attendiamo notizie”.
Parole che hanno trovato a stretto giro la replica proprio del giovane politico rieletto dopo le elezioni del settembre scorso, che senza troppi giri di parole respinge al mittente ogni addebito: “Sono spiacevoli ma non certamente sorprendenti – replica Pretto – i velati attacchi fatti in maniera scomposta e ingenerosa dal Sindaco Marco Guzzonato nei confronti di personalità istituzionali che, liberamente e volontariamente, si sono sempre messe a disposizione per contribuire alla soluzione di un problema che interessa in maniera specifica il Comune di Marano Vicentino e la sua amministrazione. In quasi sei anni di mandato gli incontri, che lo stesso Sindaco Guzzonato avrebbe dovuto coordinare in prima persona, si contano sulle dita di una mano e sono avvenuti a molti mesi di distanza l’uno dall’altro. Di ‘roboante’ in questa vicenda c’è quindi soltanto il silenzio dell’Amministrazione comunale, che evidentemente non ha saputo tessere le fila tra tutte le istituzioni potenzialmente coinvolte. Venendo al tema dell’ipotetico progetto di legge in merito, premettendo che il Sindaco non ha l’autorità per ‘affidare compiti’ a nessuna persona esterna alla sua amministrazione, va ricordato che questo percorso normativo è estremamente controverso perché potrebbe essere utilizzato strumentalmente in altre zone d’Italia per tentare di sanare abusi edilizi in aree soggette a dissesto idrogeologico. Informazioni già riferite al Sindaco, che evidentemente avrà dimenticato. Avremmo dovuto continuare la discussione in tal senso all’interno del tavolo di lavoro che però risulta non più convocato da quasi un anno. Come già anticipato da numerosi tecnici, ritengo pertanto che l’unica soluzione credibile su cui poter lavorare sia l’ipotesi di deviazione a nord del centro storico del Rio delle Pietre fino ad immetterlo nel torrente Timonchio. In tutto ciò, le polemiche del Sindaco creano soltanto confusione”.