Una seduta spiritica per evocare Gianni Zonin. Il dramma della Bpvi in teatro
Dov’è Gianni Zonin, il banchiere e imprenditore vitivinicolo di successo, ex presidente di Banca Popolare di Vicenza per circa vent’anni sulla cresta dell’onda? Se lo chiede un gruppo di risparmiatori “azzerati”, che arriva al punto di invocare l’aiuto di un mago (il ciarlatano Idur, in realtà un truffatore) pur di arrivare a incontrare l’ex punto di riferimento della (fu) banca vicentina e chiedere spiegazioni su quanto è accaduto e sui loro risparmi andati in fumo.
E’ “La seduta spiritica, ovvero, dov’è Zonin”, spettacolo teatrale presentato ieri all’auditorium di Marano con i sindaci Marco Guzzonato (Marano) e Franco Balzi (Santorso), presenti anche gli assessori Paolo Pianegonda (Valli del Pasubio) e Michele Vencato (Valdagno). I quattro Comuni, assieme all’associazione Casa del Consumatore, sono coproduttori del progetto, proposto ai sindaci qualche mese fa dal regista Andrea Mazzacavallo. E proprio a Marano andrà in scena la prima della commedia, il prossimo 5 maggio a ingresso gratuito; repliche sono già in programma a Schio al Teatro Pasubio il 4 giugno al Sacrofest e a Valdagno il 5 luglio.
Quindici in tutto gli attori che compongono il “cast”, e sono tutti non professionisti, semplici cittadini. “Molti di loro, nella vita reale, sono risparmiatori che hanno perso i loro patrimoni – ha spiegato Mazzacavallo – nello spettacolo quattro di loro, il gruppo degli “spiritisti”, si affiderà a un mago, un ciarlatano, per scovare Gianni Zonin. In parallelo ci sarà un altro gruppo sul palco, gli “antenati”: persone che sanno tutto quel che è successo e tutto quel che accadrà, perché sono già morte”. E ad un certo punto dello spettacolo Gianni Zonin comparirà realmente sul palco, “in modo inaspettato” assicura il regista.
Nel corso della presentazione di ieri alle spalle dei sindaci e assessori presenti era in corso una partita a Monopoli, il gioco da tavolo creato da Elizabeth Magie e Charles Darrow (presenti “artisticamente” anche ieri, con due attori che ne impersonavano le salme), lanciato negli Stati Uniti proprio dopo la grave crisi economica del ’29: “Un gioco che è una metafora dell’economia, vince uno solo facendo fallire tutti gli altri” rileva Mazzacavallo.
Non dicono di più, per ora, i promotori e i realizzatori della commedia. Di certo ci sarà spazio per qualche risata ma il fine della proposta culturale, da parte dei Comuni, è soprattutto “far riflettere, leggere quanto è accaduto in Veneto con la vicenda delle popolari, perché c’è il rischio che si perda la memoria collettiva e sarebbe gravissimo” avverte il sindaco Balzi. “Per noi lo spettacolo è la continuazione di un percorso di confronto e dialogo con i cittadini vittime della vicenda della Banca Popolare di Vicenza – osserva Guzzonato – A Marano abbiamo aperto uno sportello informativo e di ascolto dedicato. Costruire insieme questa nuova produzione teatrale, per la quale i Comuni hanno contributo in egual misura con 1.600 euro ciascuno, ci è sembrata la naturale prosecuzione di questo percorso”. Mentre Vencato sottolinea come il grande dramma delle popolari abbia “marcato profondamente il territorio. Chi è stato raggirato va difeso, aiutato nell’elaborazione di questo lutto e risarcito: ragionarci in modo collettivo sostenendo questo progetto è una delle strade da percorrere”.