Ventilazione delle aule a scuola, installato il primo sensore in Veneto che apre le finestre da solo
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Si chiama Fybra ed è un sensore intelligente, brevettato nel 2020 dall’omonima start up di Milano, che è in grado di migliorare la qualità dell’aria nei luoghi chiusi, come scuole e uffici e che avverte quando è necessario aprire le finestre. Il primo comune in Veneto ad aver deciso di provare Fybra è Marano Vicentino, che ha installato il sensore in due aule delle scuole medie. Non solo: l’impianto installato a Marano è anche il primo che ha sperimentato l’apertura automatica delle finestre pilotata dal sensore. In sostanza quando si accende una spia rossa – che indica la necessità di arieggiare l’ambiente – le finestre si aprono in automatico.
Questo innovativo sistema rileva tre parametri – anidride carbonica, temperatura e umidità – e nel tempo, attraverso algoritmi predittivi e dinamici, ne “impara” l’andamento e definisce di volta in volta le soglie ideali rispettando le quali, in uno specifico ambiente, si può prevenire il deterioramento della qualità dell’aria e mantenere temperature di comfort.
Una luce led comunica in tempo reale la situazione con diverse colorazioni: il rosso indica la necessità di ventilare l’aula per disperdere microdroplets (veicoli di virus trasmessi per via aerea), CO2 e inquinanti, il viola un progressivo miglioramento della qualità dell’aria. Quando la luce diventa azzurra, significa che la qualità dell’aria è buona, ed è quindi possibile richiudere le finestre, evitando sprechi di calore e raffreddori.
Una luce led comunica in tempo reale la situazione con diverse colorazioni: il rosso indica la necessità di ventilare l’aula per disperdere microdroplets (veicoli di virus trasmessi per via aerea), CO2 e inquinanti, il viola un progressivo miglioramento della qualità dell’aria. Quando la luce diventa azzurra, significa che la qualità dell’aria è buona, ed è quindi possibile richiudere le finestre, evitando sprechi di calore e raffreddori.
E così la ventilazione delle aule scolastiche, uno dei pilastri del protocollo anti covid, è assicurata. Questo sistema è stato adottato negli ultimi mesi in 112 istituti ed edifici scolastici italiani, con circa 1500 sensori installati, coinvolgendo quasi 30mila studenti principalmente nel nord Italia. “Si tratta per noi di una sperimentazione molto importante e centrata sulle esigenze del presente, legate alla pandemia, ma anche alla lotta che negli anni scorsi abbiamo portato avanti per adeguarci al problema del gas radon, che interessa il nostro territorio così come tanti altri della fascia pedemontana – commenta il sindaco Marco Guzzonato -. Il criterio fondamentale è lavorare sempre per la massima sicurezza e salubrità degli spazi scolastici, in collaborazione con il corpo docenti, il personale scolastico, gli alunni e le alunne”. “Il nostro sistema unisce facilità di installazione, costi contenuti e valore educativo: i dati rilevati dal dispositivo possono essere utili per la didattica scientifica, ambientale e per l’educazione civica”, aggiunge Gaetano Lapenta, co-founder e Ceo di Fybra.