Marigo attacca, Eberle rompe il silenzio: “Adesso basta”. E Cioni bacchetta i civici: “Incoerenti”
Si accende sul finale una campagna elettorale che, almeno da parte degli attori principali, non aveva fatto registrare troppi colpi bassi. Più caldi invece gli animi delle basi, con candidati consiglieri e simpatizzanti ad accapigliarsi anche nei social con lunghe diatribe troppo spesso lontane dai temi concreti: emblematiche, a questo proposito, le missive di molti cittadini anche alla nostra redazione, che hanno a più riprese lamentato contenuti spesso solo accennati a favore di dissertazioni poco produttive e non rispondenti alle esigenze e alle aspettative di tanti scledensi. Ma ora, lo scontro, è al vertice.
A dare fuoco alle polveri, subito dopo il primo turno, la coalizione di Cristina Marigo, che in questi giorni prosegue il tour nei quartieri per incontrare i cittadini: leit motiv dell’attacco sferrato nei confronti di Cristiano Eberle, il fatto che i voti presi dal Partito Democratico lo relegherebbero ad un ruolo di minoranza e quindi – secondo la teoria proposta dal gruppo dell’attuale vicesindaco – ad essere prigioniero di scelte partitiche obbligate. “Facciamo attenzione al voto di ballottaggio – puntualizza Marigo – non consegniamo Schio ad un sindaco di minoranza che non potrà che adeguarsi a un diktat del partito che ha iniziato con l’appoggio e poi l’ha di fatto fagocitato”.
Parole poi ulteriormente rincarate anche mediante una pubblicità a pagamento apparsa in un magazine locale dove Eberle viene tacciato di usare Schio “senza rispetto per i cittadini e per quanti ci lavorano” per interessi politici, riportando la città alla “preistoria” con un chiaro riferimento all’era pre-Orsi. Questo prima di riaffermare con forza i concetti chiave di una campagna elettorale proiettata al civismo sopra ogni cosa, alla verificabilità di un’azione amministrativa già collaudata e alla serietà di una donna, Marigo, proiettata al futuro con coraggio e determinazione.
Inevitabile la reazione avversaria, che ha fatto abbandonare al candidato del centrosinistra e di “Una Nuova Trama” quell’imperturbabilità e quell’aplomb spesso rimproverati come difetti, in favore di una posizione stavolta molta netta: “Adesso basta. Cristina Marigo – chiosa Eberle – ha amministrato questa città e se lo avesse fatto bene avrebbe condotto la sua campagna elettorale raccontando quello che ha fatto, invece continua con attacchi ridicoli, non tanto verso di me, ma verso una parte della sua stessa città. Non mi abbasserò a questo livello, ma voglio commentare”.
“Dice che i miei progetti rimarranno nel cassetto – spiega Eberle, protagonista ieri sera di una estemporanea performance musicale, davanti a cinquecento persone, alla fattoria Juvenilia insieme con i Faber Antiqua -. Le rispondo citandone solo la Fabbrica Alta. Prima di lanciare questa proposta ci abbiamo lavorato giorno e notte, andando a visitare realtà che in Italia hanno fatto qualcosa di simile, parlando con imprese e privati, cercando già forme di collaborazione. Questa è concretezza: io sono abituato a lavorare così, con serietà. Parla di interessi politici che vogliono prendere Schio: oltre ad essere un’accusa ridicola è anche pericolosa, perché i partiti sono una delle forme in cui si esprime l’attivismo delle persone e in cui si attua la democrazia. Io sono fiero di tutti quelli che mi sostengono, lei li nasconde. Dice che da sindaco sarei rappresentativo di me stesso. Ecco che idea ha dell’amministrazione pubblica. Lo dico forte e chiaro: io da sindaco non rappresenterò mai me stesso, ma Schio e i suoi cittadini. Per me questo è fare il sindaco, per Cristina evidentemente no”.
E sullo sfondo il terzo, outsider rispetto al ballottaggio, ma tutt’altro che ininfluente in termini di preferenze. Alex Cioni, dopo la fumata nera con Marigo, ha tenuto a precisare che in mancanza di un accordo politico, quel pacchetto voti non è alla mercé di affari sottobanco nè di “situazioni date per scontate”: “Ci permettiamo di evidenziare che i cittadini meritano rispetto e chiarezza: in caso di vittoria della coalizione dei ‘civici’, come spiegherà la vicesindaco uscente l’ingresso in Consiglio comunale del capo politico del Movimento 5 Stelle di Schio tra i banchi della maggioranza? Forse ci siamo distratti, forse ci siamo persi qualcosa per strada, non ci pare però che i ‘grillini’ siano un’associazione bocciofila. Dopodiché, è evidente che un accordo politico con noi avrebbe spostato il baricentro della coalizione verso il centrodestra, il che sarebbe stato una naturale e coerente conseguenza a margine del risultato elettorale del primo turno. Non l’hanno voluto fare, svilendo il valore e il peso politico degli elettori di centro destra che li hanno votati. A questo punto non ci si può chiedere di impegnarci a sostegno di chi ha espresso apertamente un pregiudizio politico e culturale nei nostri confronti. Chi ci ha votato farà la propria scelta in piena coscienza e libertà: non possiamo che augurare buon lavoro e buona fortuna a entrambi i contendenti”.