Morto in Kenya lo scledense Marco Rotelli, colonna della cooperazione italiana
È mancato improvvisamente a Diani in Kenya il cooperante scledense Marco Rotelli, una delle colonne portanti dell’attività umanitaria e della cooperazione allo sviluppo italiana in Africa e Asia.
Una notizia trapelata già da ieri in tutto il vicentino, portando subito le tante persone che conoscevano il professionista 49enne a manifestare già dalle prime ore sincero cordoglio alla moglie Anna, al figlio Matteo, al fratello Enrico, oltre che a mamma Graziella e papà Alessandro, che vivono a Schio e che venerdì mattina sono partiti alla volta del Kenya per stare vicini al nipotino di dieci anni, mentre anche la moglie, cooperante a sua volta, rientrava dal Medio Oriente. Rotelli è stato colpito da un malore fatale a letto, nella notte del 7 novembre. A trovarlo un amico di Schio che era andato a trovarlo in questi giorni e che vedendo che non rispondeva, ha dato l’allarme.
“È con profondo dolore e con il cuore pesante – scrive in una nota l’organizzazione umanitaria Intersos – che condividiamo la notizia della scomparsa improvvisa di Marco Rotelli, ex Segretario Generale e Presidente di Intersos. Marco è stato un pilastro della nostra organizzazione e ha contribuito a tracciare e consolidare la strada che continuiamo a percorrere. Dall’Afghanistan, dove ha iniziato il suo percorso con Intersos agli inizi degli anni 2000, fino al suo ruolo come Segretario Generale e poi, fino al 2022, come Presidente, il suo contributo è stato inestimabile”.
“Per tutti noi, – prosegue la nota di Intersos – Marco è stato molto più di un collega, ha rappresentato l’anima di Intersos, portando dedizione, integrità e visione che ci hanno guidato anche nei momenti più difficili”.
Una laurea in scienze politiche e una specializzazione a Londra, Rotelli era un grande esperto in progetti umanitari e per lo sviluppo. A 29 anni il suo primo impegno come capo missione in Afghanistan. Con Intersos aveva operato in una ventina di Paesi: Darfur sudanese, Iraq, Libano, Pakistan, Somalia, Haiti, Mali, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, per seguire quella passione per l’umanità che aveva iniziato a coltivare a Schio da ragazzo insieme ai gruppo legato alla Ong Cefa, in particolare in Tanzania.
Dal 2011 al 2015 è stato direttore generale di Intersos (qui un ricordo del presidente onorario Nino Sergi), quindi ne è diventato presidente. Dal 2022 lavorava come consulente autonomo, e aveva collaborato anche alcuni mesi con le Nazioni Unite in Ucraina a Dnipro.